Le vestigia dell’antichità, gli spazi e gli edifici del centro storico collaborano con i nuovi interventi entro una sorta di montaggio di tempi eterogenei e di differenze; in tale montaggio è tutto il ‘ventaglio del tempo’ che si dispiega, sollecitando il processo a ritroso nell’ordine cronologico, inteso come ‘risalita nel tempo’. L’ingresso dalla Porta Pretoria avviene lungo passerelle, impostate alla quota della città attuale, che permettono di leggere i ruderi sottostanti; quella centrale, allineata con il decumanus maximus, si dilata in un’ansa che si misura rispetto ai piloni della porta, consentendo la sosta e l’apprezzamento dell’antico manufatto. Il percorso, superata la Torre dei Signori di Quart, si confronta con il ritmo dei contrafforti delle murature romane, proponendo una sequenza di ‘stanze’ scandite da pareti sulle quali si imposta la copertura che, nella pendenza delle falde, consente l’ingresso della luce e allude al probabile profilo del terrapieno di rinforzo delle mura stesse. La pavimentazione è in lastre di calcare levigate, posate a secco sopra una struttura portante lievemente rialzata, che non richiede impegnativi scavi di fondazione. L’ingresso alla Tour Fromage avviene alla quota del vano basamentale, nel quale si trovano i servizi e i sistemi di risalita. All’esterno, le rampe rettilinee della nuova scala si affiancano alle mura della exZecca, mantenendo una congrua distanza da esse ed evitando di modificare lo skyline degli edifici. Il ballatoio, ove si conclude la salita, costituisce uno spalto di affaccio dall’alto sul Teatro romano. Usciti dalla Tour Fromage, e tornando sui propri passi, i visitatori trovano i percorsi di visita del Teatro, integrati entro le lievi modellazioni del suolo, con le quali viene ribadita la misura delle insulae e ristabilito il rapporto tra il Teatro e la nuova Arena. Per quest’ultima il progetto prevede una copertura, in parte fissa e in parte mobile, su di un volume virtuale conforme al Teatro, con una scena, cui fa riscontro una trave-ponte che propone un percorso di visita in quota per la veduta panoramica dall’alto. A questa trave cava si agganciano funi inclinate che offrono un vincolo addizionale alla copertura, rendendola capace di resistere ai carichi da neve; nelle occasioni in cui si rende necessario raddoppiare l’area protetta, viene utilizzato un tetto mobile costituito da una copertura tessile a doppio strato, contenuta entro travi reticolari. La configurazione degli spazi e dei frammenti costruiti dell’Arena trova chiare relazioni di continuità con i ruderi del Teatro e con il suolo, entro lo scenario delle montagne che cingono il bacino di Aosta. Lasciata sulla destra l’area alberata del parcheggio, il percorso procede in adiacenza all’imponente parete a ordini sovrapposti del Teatro romano, risalendo quindi verso est e tornando alla Porta Pretoria, alla base della quale si riconquistano il piano della città attuale e l’uscita lungo la scala strombata che riconduce alla passerella centrale.

Progetto di concorso Aosta Romana, Museo, Arena e percorso di visita all’area archeologica, Aosta

A. Torricelli;G. Comi;G. Sortino;P. Condoleo;L. Jurina;C. Taddia;M. Peronace
2019-01-01

Abstract

Le vestigia dell’antichità, gli spazi e gli edifici del centro storico collaborano con i nuovi interventi entro una sorta di montaggio di tempi eterogenei e di differenze; in tale montaggio è tutto il ‘ventaglio del tempo’ che si dispiega, sollecitando il processo a ritroso nell’ordine cronologico, inteso come ‘risalita nel tempo’. L’ingresso dalla Porta Pretoria avviene lungo passerelle, impostate alla quota della città attuale, che permettono di leggere i ruderi sottostanti; quella centrale, allineata con il decumanus maximus, si dilata in un’ansa che si misura rispetto ai piloni della porta, consentendo la sosta e l’apprezzamento dell’antico manufatto. Il percorso, superata la Torre dei Signori di Quart, si confronta con il ritmo dei contrafforti delle murature romane, proponendo una sequenza di ‘stanze’ scandite da pareti sulle quali si imposta la copertura che, nella pendenza delle falde, consente l’ingresso della luce e allude al probabile profilo del terrapieno di rinforzo delle mura stesse. La pavimentazione è in lastre di calcare levigate, posate a secco sopra una struttura portante lievemente rialzata, che non richiede impegnativi scavi di fondazione. L’ingresso alla Tour Fromage avviene alla quota del vano basamentale, nel quale si trovano i servizi e i sistemi di risalita. All’esterno, le rampe rettilinee della nuova scala si affiancano alle mura della exZecca, mantenendo una congrua distanza da esse ed evitando di modificare lo skyline degli edifici. Il ballatoio, ove si conclude la salita, costituisce uno spalto di affaccio dall’alto sul Teatro romano. Usciti dalla Tour Fromage, e tornando sui propri passi, i visitatori trovano i percorsi di visita del Teatro, integrati entro le lievi modellazioni del suolo, con le quali viene ribadita la misura delle insulae e ristabilito il rapporto tra il Teatro e la nuova Arena. Per quest’ultima il progetto prevede una copertura, in parte fissa e in parte mobile, su di un volume virtuale conforme al Teatro, con una scena, cui fa riscontro una trave-ponte che propone un percorso di visita in quota per la veduta panoramica dall’alto. A questa trave cava si agganciano funi inclinate che offrono un vincolo addizionale alla copertura, rendendola capace di resistere ai carichi da neve; nelle occasioni in cui si rende necessario raddoppiare l’area protetta, viene utilizzato un tetto mobile costituito da una copertura tessile a doppio strato, contenuta entro travi reticolari. La configurazione degli spazi e dei frammenti costruiti dell’Arena trova chiare relazioni di continuità con i ruderi del Teatro e con il suolo, entro lo scenario delle montagne che cingono il bacino di Aosta. Lasciata sulla destra l’area alberata del parcheggio, il percorso procede in adiacenza all’imponente parete a ordini sovrapposti del Teatro romano, risalendo quindi verso est e tornando alla Porta Pretoria, alla base della quale si riconquistano il piano della città attuale e l’uscita lungo la scala strombata che riconduce alla passerella centrale.
2019
978-88-8103-9470
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1130033
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