Luca Pacioli, uno dei matematici più noti dei suoi tempi, dedica la sua produzione all’insegnamento e alla divulgazione più che alla ricerca di risultati originali. Il suo obiettivo principale è quello di educare i giovani artisti e artigiani al ragionamento razionale nella convinzione che sulle “certezze” della teoria geometrica si possano fondare le “pratiche” geometriche delle attività di pittura, scultura, architettura, incisione, intaglio. A questo scopo scrive libri in volgare, cioè nella lingua parlata da coloro che non potevano accedere agli studi superiori. Pacioli tratta infatti sia la teoria matematica, come nel De Divina Proportione, sia la costruzione pratica delle figure geometriche come nella seconda parte del De Viribus Quantitatis. La frequentazione dei più grandi artisti dei suoi tempi lo sprona a cimentarsi in un prodotto artistico, come il disegno della Porta Speciosa e il disegno delle splendide lettere dell’Alphabeto Dignissimo Antiquo. Non è solo filosofica la posizione di Luca Pacioli di fronte alla sezione aurea, ma è un reale stupore di fronte alla “bellezza” di una proporzione e sicuramente non è solo utilitaristica la richiesta a Leonardo da Vinci del contributo per il disegno dei solidi nel De Divina Proportione. Viceversa, si trova una profonda connessione tra matematica ed arte nei lavori di Leonardo da Vinci e Albrecht Dürer, che da Luca Pacioli hanno ricevuto entrambi l’insegnamento e il primo anche l’amicizia. Entrambi hanno usato o addirittura sviluppato il pensiero matematico per realizzare la loro visione artistica. In questo lavoro prendiamo in considerazione la reciproca influenza che l’amicizia e la collaborazione tra Luca Pacioli e Leonardo da Vinci hanno avuto sulla loro opera finché gli eventi non li separarono per sempre.
Arte e matematica in Luca Pacioli
T. Norando
2020-01-01
Abstract
Luca Pacioli, uno dei matematici più noti dei suoi tempi, dedica la sua produzione all’insegnamento e alla divulgazione più che alla ricerca di risultati originali. Il suo obiettivo principale è quello di educare i giovani artisti e artigiani al ragionamento razionale nella convinzione che sulle “certezze” della teoria geometrica si possano fondare le “pratiche” geometriche delle attività di pittura, scultura, architettura, incisione, intaglio. A questo scopo scrive libri in volgare, cioè nella lingua parlata da coloro che non potevano accedere agli studi superiori. Pacioli tratta infatti sia la teoria matematica, come nel De Divina Proportione, sia la costruzione pratica delle figure geometriche come nella seconda parte del De Viribus Quantitatis. La frequentazione dei più grandi artisti dei suoi tempi lo sprona a cimentarsi in un prodotto artistico, come il disegno della Porta Speciosa e il disegno delle splendide lettere dell’Alphabeto Dignissimo Antiquo. Non è solo filosofica la posizione di Luca Pacioli di fronte alla sezione aurea, ma è un reale stupore di fronte alla “bellezza” di una proporzione e sicuramente non è solo utilitaristica la richiesta a Leonardo da Vinci del contributo per il disegno dei solidi nel De Divina Proportione. Viceversa, si trova una profonda connessione tra matematica ed arte nei lavori di Leonardo da Vinci e Albrecht Dürer, che da Luca Pacioli hanno ricevuto entrambi l’insegnamento e il primo anche l’amicizia. Entrambi hanno usato o addirittura sviluppato il pensiero matematico per realizzare la loro visione artistica. In questo lavoro prendiamo in considerazione la reciproca influenza che l’amicizia e la collaborazione tra Luca Pacioli e Leonardo da Vinci hanno avuto sulla loro opera finché gli eventi non li separarono per sempre.File | Dimensione | Formato | |
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