L’interesse pubblico che si persegue nelle aree di proprietà pubblica, su cui si danno consistenti possibilità di modificazione della città contemporanea, è ambiguo. Attraverso il racconto critico di aspirazioni, attori e progetti per la trasformazione urbanistica del complesso militare Pertite a Piacenza si intende interrogarsi sul valore pubblico dell’azione urbanistica e dei suoi strumenti. Il caso è ricostruito attraverso media, progetti, piani urbanistici e accordi formali e informali. Nella vicenda si riconosce, sul fronte degli attori, l’assenza di investitori privati e una scarsa capacità di istituzioni e interessi collettivi ad attivare processi cooperativi efficaci. Sul fronte degli strumenti utilizzati si rileva una scarsa efficacia di nuovi strumenti, quali il federalismo demaniale e la valorizzazione economica, che accelerano e semplificano processi per loro natura complessi. Mentre, rispetto alle destinazioni d’uso future, si rimarca che gli argomenti a sostegno dell’interesse pubblico delle diverse proposte in gioco dimenticano spesso le ragioni territoriali, in favore di quelle economiche. Nel caso piacentino, gli attori in gioco sembrano trovare un àncora per l’azione pubblica in tradizionali dispositivi regolativi, gli standard urbanistici, mentre gli strumenti di innovazione istituzionale (intese e protocolli) o sociale (comitati, girotondi e referendum) si configurano come occasioni di strutturazione del discorso pubblico.
Attore pubblico e aree pubbliche conducono ad un’azione pubblica in urbanistica? Possibilità e regole per un’area militare
M. Mareggi
2017-01-01
Abstract
L’interesse pubblico che si persegue nelle aree di proprietà pubblica, su cui si danno consistenti possibilità di modificazione della città contemporanea, è ambiguo. Attraverso il racconto critico di aspirazioni, attori e progetti per la trasformazione urbanistica del complesso militare Pertite a Piacenza si intende interrogarsi sul valore pubblico dell’azione urbanistica e dei suoi strumenti. Il caso è ricostruito attraverso media, progetti, piani urbanistici e accordi formali e informali. Nella vicenda si riconosce, sul fronte degli attori, l’assenza di investitori privati e una scarsa capacità di istituzioni e interessi collettivi ad attivare processi cooperativi efficaci. Sul fronte degli strumenti utilizzati si rileva una scarsa efficacia di nuovi strumenti, quali il federalismo demaniale e la valorizzazione economica, che accelerano e semplificano processi per loro natura complessi. Mentre, rispetto alle destinazioni d’uso future, si rimarca che gli argomenti a sostegno dell’interesse pubblico delle diverse proposte in gioco dimenticano spesso le ragioni territoriali, in favore di quelle economiche. Nel caso piacentino, gli attori in gioco sembrano trovare un àncora per l’azione pubblica in tradizionali dispositivi regolativi, gli standard urbanistici, mentre gli strumenti di innovazione istituzionale (intese e protocolli) o sociale (comitati, girotondi e referendum) si configurano come occasioni di strutturazione del discorso pubblico.File | Dimensione | Formato | |
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