Significant example of asylum architecture of the first half of the twentieth century, the Paolo Pini Psychiatric Hospital was built after a long design process begun in 1904. The essay, which reconstructs the historical-decisional vicissitudes of the new great “Astanteria della città di Milano” inaugurated in 1928, places particular emphasis on the provincial council decisions and the involvement of numerous alienists of recognized international fame. The new citadel for the treatment of mental illnesses, in fact, was devised and built within a wider project for the arrangement of the provincial psychiatric network, also modifying the function of other important existing mental hospitals (e.g. the Mombello Psychiatric Hospital ) and some minor structures, including the treatment centers of Cantello, Cesano Boscone and San Colombano al Lambro, which alone came to accommodate almost 1,200 patients. At the end of the description of the different construction phases of the original structure, the essay highlights the transformations occured since the Second World War, which introduced new realities and rehabilitative methods, up to transforming the ancient Psychiatric Hospital into a center of excellence for art therapy and authoritative museum of contemporary creative expressiveness.

Significativo esempio di architettura manicomiale della prima metà del XX secolo, l’Ospedale Psichiatrico Paolo Pini fu edificato dopo un lungo processo progettuale iniziato nel 1904. Il saggio, che ricostruisce le vicissitudini storico-decisionali della nuova grande “Astanteria della città di Milano” inaugurata nel 1928, pone particolare risalto alle decisioni del consiglio provinciale e al coinvolgimento di numerosi alienisti di conclamata fama internazionale. La nuova cittadella per la cura delle malattie mentali, infatti, fu voluta e realizzata all’interno di un più ampio progetto di sistemazione della rete psichiatrica provinciale, modificando anche la funzione di altre importanti realtà manicomiali esistenti (es. l’Ospedale Psichiatrico di Mombello) e alcune strutture minori, tra cui i centri di cura di Cantello, Cesano Boscone e San Colombano al Lambro, che da solo giunse ad ospitare quasi 1.200 pazienti. Al termine della descrizione delle differenti fasi realizzative dell’originaria struttura, il saggio evidenzia le trasformazioni avvenute a partire dal secondo dopoguerra, che hanno introdotto nuove realtà e modalità riabilitative, sino a tramutare l’antico Ospedale Psichiatrico in polo di eccellenza di arteterapia e in autorevole realtà museale dell’espressività creativa contemporanea.

L’Ospedale Psichiatrico Paolo Pini: da luogo di cura a Museo d’Arte Contemporanea

Ferdinando Zanzottera
2019-01-01

Abstract

Significant example of asylum architecture of the first half of the twentieth century, the Paolo Pini Psychiatric Hospital was built after a long design process begun in 1904. The essay, which reconstructs the historical-decisional vicissitudes of the new great “Astanteria della città di Milano” inaugurated in 1928, places particular emphasis on the provincial council decisions and the involvement of numerous alienists of recognized international fame. The new citadel for the treatment of mental illnesses, in fact, was devised and built within a wider project for the arrangement of the provincial psychiatric network, also modifying the function of other important existing mental hospitals (e.g. the Mombello Psychiatric Hospital ) and some minor structures, including the treatment centers of Cantello, Cesano Boscone and San Colombano al Lambro, which alone came to accommodate almost 1,200 patients. At the end of the description of the different construction phases of the original structure, the essay highlights the transformations occured since the Second World War, which introduced new realities and rehabilitative methods, up to transforming the ancient Psychiatric Hospital into a center of excellence for art therapy and authoritative museum of contemporary creative expressiveness.
2019
Significativo esempio di architettura manicomiale della prima metà del XX secolo, l’Ospedale Psichiatrico Paolo Pini fu edificato dopo un lungo processo progettuale iniziato nel 1904. Il saggio, che ricostruisce le vicissitudini storico-decisionali della nuova grande “Astanteria della città di Milano” inaugurata nel 1928, pone particolare risalto alle decisioni del consiglio provinciale e al coinvolgimento di numerosi alienisti di conclamata fama internazionale. La nuova cittadella per la cura delle malattie mentali, infatti, fu voluta e realizzata all’interno di un più ampio progetto di sistemazione della rete psichiatrica provinciale, modificando anche la funzione di altre importanti realtà manicomiali esistenti (es. l’Ospedale Psichiatrico di Mombello) e alcune strutture minori, tra cui i centri di cura di Cantello, Cesano Boscone e San Colombano al Lambro, che da solo giunse ad ospitare quasi 1.200 pazienti. Al termine della descrizione delle differenti fasi realizzative dell’originaria struttura, il saggio evidenzia le trasformazioni avvenute a partire dal secondo dopoguerra, che hanno introdotto nuove realtà e modalità riabilitative, sino a tramutare l’antico Ospedale Psichiatrico in polo di eccellenza di arteterapia e in autorevole realtà museale dell’espressività creativa contemporanea.
Psychiatric Hospital
Mental hospital
Manicomi
Archiettura manicomiale
Architettura ospedaliera
Milano
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