Un bambino su due, a Milano, viene iscritto in una scuola che non è quella del proprio quartiere. Con intensità differente, il fenomeno si ripete in altre città italiane. A una prima lettura, questo processo è semplicemente legato al fatto che in Italia, da molti anni, vi è libertà di scelta della scuola per le famiglie. Tuttavia, la libertà di scelta, intrecciata con altre dimensioni, sta contribuendo a creare una situazione difficile da sostenere. Anche in un’epoca di ritiro dei sistemi di welfare, a livello sia nazionale che locale, la scuola, e in particolare la scuola pubblica, dovrebbe rimanere una delle principali agenzie di integrazione sociale, in grado di garantire percorsi di mobilità sociale e, più in generale, di crescita democratica per le future generazioni. Questo ruolo, indicato anche nella Costituzione, rischia di venire messo in discussione negli ultimi anni a causa dell’intensificarsi, anche in Italia, di un fenomeno ben noto nelle principali città del mondo (in contesi diversi tra di loro come Parigi, Londra, Amsterdam o Barcellona): la progressiva concentrazione di popolazioni sempre più simili e omogenee tra di loro all’interno degli stessi istituti scolastici, e quindi la relativa segregazione dei gruppi sociali gli uni rispetto agli altri.
Muri, emarginazione, scuola
Pacchi C.
2019-01-01
Abstract
Un bambino su due, a Milano, viene iscritto in una scuola che non è quella del proprio quartiere. Con intensità differente, il fenomeno si ripete in altre città italiane. A una prima lettura, questo processo è semplicemente legato al fatto che in Italia, da molti anni, vi è libertà di scelta della scuola per le famiglie. Tuttavia, la libertà di scelta, intrecciata con altre dimensioni, sta contribuendo a creare una situazione difficile da sostenere. Anche in un’epoca di ritiro dei sistemi di welfare, a livello sia nazionale che locale, la scuola, e in particolare la scuola pubblica, dovrebbe rimanere una delle principali agenzie di integrazione sociale, in grado di garantire percorsi di mobilità sociale e, più in generale, di crescita democratica per le future generazioni. Questo ruolo, indicato anche nella Costituzione, rischia di venire messo in discussione negli ultimi anni a causa dell’intensificarsi, anche in Italia, di un fenomeno ben noto nelle principali città del mondo (in contesi diversi tra di loro come Parigi, Londra, Amsterdam o Barcellona): la progressiva concentrazione di popolazioni sempre più simili e omogenee tra di loro all’interno degli stessi istituti scolastici, e quindi la relativa segregazione dei gruppi sociali gli uni rispetto agli altri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.