Oggi, più che in passato, la percezione dello spazio urbano si fonda sulla convin- zione che in esso sia garantita la libertà di movimento, attraversamento e permanenza. Un’illusione entro cui difficilmente viene chiarita l’incessante riscrittura di limiti e con- fini spaziali, i quali sono capaci di innescare intolleranza ed espulsione, soprattutto nelle dimensioni minute e quotidiane della città. Partendo da una selezione di spazi pubblici milanesi recentemente costituiti o rinnovati, questo scritto indaga alcune nuove forme spaziali di separazione per evidenziare come nelle relazioni tra forme urbane e loro usi, identità, pratiche, significati e retoriche, si stia affermando una geografia del collettivo che è specchio di insufficienti integrazioni sociali e culturali.
Strategie di esclusione urbana a Milano: spazi pubblici autoreferenziali
GALIMBERTI, BEATRICE;M. Orsini
2019-01-01
Abstract
Oggi, più che in passato, la percezione dello spazio urbano si fonda sulla convin- zione che in esso sia garantita la libertà di movimento, attraversamento e permanenza. Un’illusione entro cui difficilmente viene chiarita l’incessante riscrittura di limiti e con- fini spaziali, i quali sono capaci di innescare intolleranza ed espulsione, soprattutto nelle dimensioni minute e quotidiane della città. Partendo da una selezione di spazi pubblici milanesi recentemente costituiti o rinnovati, questo scritto indaga alcune nuove forme spaziali di separazione per evidenziare come nelle relazioni tra forme urbane e loro usi, identità, pratiche, significati e retoriche, si stia affermando una geografia del collettivo che è specchio di insufficienti integrazioni sociali e culturali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.