Dopo la vita di Giulio scritta da Vasari occorre attendere il 1838 per l’uscita del fondamentale studio dedicato all’artista romano dal conte Carlo D’Arco (Mantova 1799-1872) . Nel 1816 il diciassettenne Carlo si era trasferito con la famiglia da Mantova a Milano per intraprendere gli studi di storia dell’arte e frequentare i corsi di pittura di Agostino Comerio. Nel 1824 si era recato anche a Roma, rimanendovi due anni a studiare arte con il disegnatore Tommaso Minardi e dipingendo alcuni quadri di soggetto storico. Consapevole di non essere particolarmente dotato per la pittura, si dedicò allora ad opere d’illustrazione e di disegno e ad uno studio pionieristico e approfondito della storia artistica in pregevoli opere a stampa che restano ancor oggi pietre miliari della storiografia ottocentesca. Nella ponderosa monografia sul Pippi l’autore traccia un accurato excursus sull’opera dell’artista, avvalendosi di documenti rintracciati negli archivi (non solo mantovani), qui trascritti per la prima volta con rigore scientifico. Parte dell'apparato iconografico venne redatto da Agostino Comerio, già autore di una serie di disegni commissionati dal governo napoleonico, destinati alla pubblicazione, ma rimasti inediti. Una nota al testo di D'Arco ha consentito di individuare l'unico esemplare registrato, di fatto il prototipo, dell'impresa editoriale commissionata dal governo francese.
Carlo D'Arco … Istoria della vita e delle opere di Giulio Pippi Romano, Mantova, a spese dell'autore, 1838 [scheda 124]
C. Togliani
2019-01-01
Abstract
Dopo la vita di Giulio scritta da Vasari occorre attendere il 1838 per l’uscita del fondamentale studio dedicato all’artista romano dal conte Carlo D’Arco (Mantova 1799-1872) . Nel 1816 il diciassettenne Carlo si era trasferito con la famiglia da Mantova a Milano per intraprendere gli studi di storia dell’arte e frequentare i corsi di pittura di Agostino Comerio. Nel 1824 si era recato anche a Roma, rimanendovi due anni a studiare arte con il disegnatore Tommaso Minardi e dipingendo alcuni quadri di soggetto storico. Consapevole di non essere particolarmente dotato per la pittura, si dedicò allora ad opere d’illustrazione e di disegno e ad uno studio pionieristico e approfondito della storia artistica in pregevoli opere a stampa che restano ancor oggi pietre miliari della storiografia ottocentesca. Nella ponderosa monografia sul Pippi l’autore traccia un accurato excursus sull’opera dell’artista, avvalendosi di documenti rintracciati negli archivi (non solo mantovani), qui trascritti per la prima volta con rigore scientifico. Parte dell'apparato iconografico venne redatto da Agostino Comerio, già autore di una serie di disegni commissionati dal governo napoleonico, destinati alla pubblicazione, ma rimasti inediti. Una nota al testo di D'Arco ha consentito di individuare l'unico esemplare registrato, di fatto il prototipo, dell'impresa editoriale commissionata dal governo francese.File | Dimensione | Formato | |
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