Il borgo di Gazzuolo costituì la prima piccola capitale dei domini gonzagheschi d'oltre Oglio, affidati nel 1478 al marchese Gianfrancesco Gonzaga, figlio di Ludovico II di Mantova. A Gazzuolo, fra lo scadere del XV secolo e l'avvio del successivo, venne eretto un palazzo in forma rocca, munito di ampi giardini, oggi purtroppo perduti insieme all'edificio, demolito all'esordio del XVIII sec. Il giardino doveva essere fornito (con la residenza) di una fontana, un pozzo, una cisterna, di almeno un padiglione, di una loggetta e di una porzione ortiva e broliva (cioè produttiva), oltre che di una vasta peschiera e di scuderie. La fisionomia e le caratteristiche di questa architettura giardiniera (descritta dal novelliere Matteo Bandello) vengono ripercorse alla luce di una rara mappa tardo seicentesca e di inediti documenti d'archivio, dai quali emergono anche i nomi di artefici, noti e meno noti (talvolta addirittura sconosciuti), attivi sotto i Gonzaga presso il Palazzo-Rocca. A partire dal 1706 la sontuosa residenza venne smantellata e i giardini ridotti ad estesi prati e terreni arativi. I laterizi ricavati dalla demolizione delle architetture furono impiegati per ripedonare le mura urbane di Mantova e quelle bastionate della contigua Fortezza di Porto.
[Gazzuolo]. Il giardino del Palazzo Rocca dei Gonzaga [14]
Togliani, Carlo
2018-01-01
Abstract
Il borgo di Gazzuolo costituì la prima piccola capitale dei domini gonzagheschi d'oltre Oglio, affidati nel 1478 al marchese Gianfrancesco Gonzaga, figlio di Ludovico II di Mantova. A Gazzuolo, fra lo scadere del XV secolo e l'avvio del successivo, venne eretto un palazzo in forma rocca, munito di ampi giardini, oggi purtroppo perduti insieme all'edificio, demolito all'esordio del XVIII sec. Il giardino doveva essere fornito (con la residenza) di una fontana, un pozzo, una cisterna, di almeno un padiglione, di una loggetta e di una porzione ortiva e broliva (cioè produttiva), oltre che di una vasta peschiera e di scuderie. La fisionomia e le caratteristiche di questa architettura giardiniera (descritta dal novelliere Matteo Bandello) vengono ripercorse alla luce di una rara mappa tardo seicentesca e di inediti documenti d'archivio, dai quali emergono anche i nomi di artefici, noti e meno noti (talvolta addirittura sconosciuti), attivi sotto i Gonzaga presso il Palazzo-Rocca. A partire dal 1706 la sontuosa residenza venne smantellata e i giardini ridotti ad estesi prati e terreni arativi. I laterizi ricavati dalla demolizione delle architetture furono impiegati per ripedonare le mura urbane di Mantova e quelle bastionate della contigua Fortezza di Porto.File | Dimensione | Formato | |
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