La Direttiva Alluvioni (2007/60/CE) impone agli Stati Membri di mettere a disposizione dei cittadini le mappe di pericolosità e di rischio di alluvioni. Tuttavia, rendere disponibili tali mappe non è sufficiente ad informare il pubblico sui rischi. È necessario che le mappe vengano comprese e interpretate correttamente. Quali sono gli elementi che rendono le mappe di pericolosità e di rischio idonee e chiare per i non esperti? Quali sono le informazioni attese dai tecnici in tali mappe? Per rispondere a queste domande, all'interno del progetto Flood-IMPAT+, sono stati condotti una serie di laboratori di mappatura collettiva, definiti co-mapping lab. I laboratori hanno coinvolto rappresentanti della società civile, delle attività economiche e delle istituzioni responsabili della gestione del rischio alluvionale. Ai diversi soggetti è stato chiesto di analizzare le mappe di rischio prodotte all'interno del progetto in relazione alle sue componenti di pericolosità, esposizione, vulnerabilità e danno al fine di raccogliere linee guida per aumentare l'efficacia comunicativa delle mappe. I contributi dei partecipanti sono stati fondamentali per capire il tipo di informazioni e il linguaggio che permettono una rappresentazione del rischio efficace e comprensibile da parte di una moltitudine di soggetti diversi. In conclusione, i laboratori hanno avuto il valore aggiunto di essere un'esperienza di ricerca collaborativa e di progettazione partecipata nella comunicazione del rischio, fornendo suggerimenti e raccomandazioni che dovrebbero essere incorporati nella progettazione di nuove mappe di rischio.
Co-mapping lab: un’esperienza di costruzione collaborativa delle mappe di rischio alluvionale
G. Minucci;D. Molinari;M. Galliani;A. Gallazzi
2019-01-01
Abstract
La Direttiva Alluvioni (2007/60/CE) impone agli Stati Membri di mettere a disposizione dei cittadini le mappe di pericolosità e di rischio di alluvioni. Tuttavia, rendere disponibili tali mappe non è sufficiente ad informare il pubblico sui rischi. È necessario che le mappe vengano comprese e interpretate correttamente. Quali sono gli elementi che rendono le mappe di pericolosità e di rischio idonee e chiare per i non esperti? Quali sono le informazioni attese dai tecnici in tali mappe? Per rispondere a queste domande, all'interno del progetto Flood-IMPAT+, sono stati condotti una serie di laboratori di mappatura collettiva, definiti co-mapping lab. I laboratori hanno coinvolto rappresentanti della società civile, delle attività economiche e delle istituzioni responsabili della gestione del rischio alluvionale. Ai diversi soggetti è stato chiesto di analizzare le mappe di rischio prodotte all'interno del progetto in relazione alle sue componenti di pericolosità, esposizione, vulnerabilità e danno al fine di raccogliere linee guida per aumentare l'efficacia comunicativa delle mappe. I contributi dei partecipanti sono stati fondamentali per capire il tipo di informazioni e il linguaggio che permettono una rappresentazione del rischio efficace e comprensibile da parte di una moltitudine di soggetti diversi. In conclusione, i laboratori hanno avuto il valore aggiunto di essere un'esperienza di ricerca collaborativa e di progettazione partecipata nella comunicazione del rischio, fornendo suggerimenti e raccomandazioni che dovrebbero essere incorporati nella progettazione di nuove mappe di rischio.File | Dimensione | Formato | |
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