La fertilità delle pianure europee ha in buona parte sorgente nei bacini glaciali delle sterili vette alpine (Veyret, 1967). Dal 1850 a oggi, questi fiumi di ghiaccio non hanno fatto altro che sciogliersi e abbandonare il Castello di Acque d’Europa: nel 1850 coprivano 4500 kmq; nel 1989 il Catasto internazionale cal- colava una superficie di 2270 kmq (Camanni 2010). Scompare la neve, oro bianco dell’economia alpina, e numerosi centri, nati e cresciuti sulla monocoltura dello sci, con paesaggi mutilati da un eccessivo sviluppo urbanistico, sono impreparati ad affrontare la crisi della villeggiatura invernale (Reynard 2001). Chiusa da frastagliati spartiacque che bloccano le nubi in arrivo dall’umido Atlantico, imprigionando il cantone Vallese nel paesaggio delle Alpi secche (Guichonnet 1987, Rouger 1997), l’alta valle del Rodano è innervata da canali, Bisses o Suonen (Dubois1960). A partire dal XIV secolo, secondo un progetto di geografia volontaria, atto a riorganizzare un territorio in repentino cambio climatico, gli abitanti del Vallese irrigarono i prati dove le vacche pascolano numerose, incanalando le acque, provenienti dallo scioglimento delle nevi dell' Aletschgletscher, in una rete di fosse, profonde 30/40 cm e costeggiate, dove possibile, da un sentiero e da un fila- re di alberi (Godel 1982). Presenti nel repertorio mitologico della regione (Macherel 1984), le Bisses sono segni tangibili di un dialogo, antico e vivo, tra uomo e ghiacciaio; suggeriscono, all’attuale discorso sul ritiro dei ghiacciai, di osservare la lunga durata dei processi che modificano il paesaggio culturale (Jackson 1984, Corboz 1983, Turri 2008) delle Alpi, oltre la breve parabola della villeggiatura invernale.

Bisses dell’Aletschgletscher L’alta valle del Rodano di fronte alla crisi della villeggiatura invernale

Giulia Tacchini
2017-01-01

Abstract

La fertilità delle pianure europee ha in buona parte sorgente nei bacini glaciali delle sterili vette alpine (Veyret, 1967). Dal 1850 a oggi, questi fiumi di ghiaccio non hanno fatto altro che sciogliersi e abbandonare il Castello di Acque d’Europa: nel 1850 coprivano 4500 kmq; nel 1989 il Catasto internazionale cal- colava una superficie di 2270 kmq (Camanni 2010). Scompare la neve, oro bianco dell’economia alpina, e numerosi centri, nati e cresciuti sulla monocoltura dello sci, con paesaggi mutilati da un eccessivo sviluppo urbanistico, sono impreparati ad affrontare la crisi della villeggiatura invernale (Reynard 2001). Chiusa da frastagliati spartiacque che bloccano le nubi in arrivo dall’umido Atlantico, imprigionando il cantone Vallese nel paesaggio delle Alpi secche (Guichonnet 1987, Rouger 1997), l’alta valle del Rodano è innervata da canali, Bisses o Suonen (Dubois1960). A partire dal XIV secolo, secondo un progetto di geografia volontaria, atto a riorganizzare un territorio in repentino cambio climatico, gli abitanti del Vallese irrigarono i prati dove le vacche pascolano numerose, incanalando le acque, provenienti dallo scioglimento delle nevi dell' Aletschgletscher, in una rete di fosse, profonde 30/40 cm e costeggiate, dove possibile, da un sentiero e da un fila- re di alberi (Godel 1982). Presenti nel repertorio mitologico della regione (Macherel 1984), le Bisses sono segni tangibili di un dialogo, antico e vivo, tra uomo e ghiacciaio; suggeriscono, all’attuale discorso sul ritiro dei ghiacciai, di osservare la lunga durata dei processi che modificano il paesaggio culturale (Jackson 1984, Corboz 1983, Turri 2008) delle Alpi, oltre la breve parabola della villeggiatura invernale.
2017
La città, il viaggio, il turismo Atti del VII Congresso A.I.S.U.
978-88-99930-02-8
ghiacciai, bisses, turismo invernale, crisi
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