L’architettura rappresenta il barometro di un’epoca e la città consolidata si elegge a teatro di confronto diacronico delle epoche, rappresentando l’occasione di confronto e dibattito sulla ridefinizione e ridisegno della città. La storia dei luoghi è da intendersi anche e soprattutto come la storia del progetto e dell’evoluzione dei luoghi. Continuità, permanenza, storia diventano motori dell’azione progettuale, paradigmi di un rinnovato e colto approccio alla contemporaneità. L’armonica continuità dei luoghi e dello spazio, interpretata dalle richieste funzionali e fruitive di una società fluida e stratificata, rappresenta la chiave di lettura di un rinnovato rapporto del nuovo nei confronti dell’esistente, inteso nel suo valore patrimoniale e semantico. Non è rinvenibile un’unica strada percorribile: esistono molteplici approcci, spesso contrastanti, altre volte complementari. Porsi il quesito dell’esistenza di categorie o codici d’intervento unici e definiti, all’interno dei quali sia possibile includere le varie opzioni progettuali, sottende l’ammissione dell’inesistenza del tema medesimo. Il concetto di continuità storica in termini funzionali, linguistici, tecnologici, e l’interpretazione dei rapporti esistenti tra gli elementi che costituiscono un manufatto, rappresentano infatti le invarianti caratterizzanti qualsiasi evento architettonico sul costruito. Le epoche e la loro produzione costruttiva ci consegnano proporzioni urbane, morfologiche e tecnologiche, che rivelano una sapienza solida, lungimirante e durevole, tesa a consegnare testimonianze indelebili alla memoria dei luoghi e delle comunità che li formano; senza per questo esaltare, in forma autocelebrativa e asettica, le variabili di natura tecnica e legate a una acritica innovazione tecnologica.
L'architettura come spartito della memoria
E. Faroldi
2019-01-01
Abstract
L’architettura rappresenta il barometro di un’epoca e la città consolidata si elegge a teatro di confronto diacronico delle epoche, rappresentando l’occasione di confronto e dibattito sulla ridefinizione e ridisegno della città. La storia dei luoghi è da intendersi anche e soprattutto come la storia del progetto e dell’evoluzione dei luoghi. Continuità, permanenza, storia diventano motori dell’azione progettuale, paradigmi di un rinnovato e colto approccio alla contemporaneità. L’armonica continuità dei luoghi e dello spazio, interpretata dalle richieste funzionali e fruitive di una società fluida e stratificata, rappresenta la chiave di lettura di un rinnovato rapporto del nuovo nei confronti dell’esistente, inteso nel suo valore patrimoniale e semantico. Non è rinvenibile un’unica strada percorribile: esistono molteplici approcci, spesso contrastanti, altre volte complementari. Porsi il quesito dell’esistenza di categorie o codici d’intervento unici e definiti, all’interno dei quali sia possibile includere le varie opzioni progettuali, sottende l’ammissione dell’inesistenza del tema medesimo. Il concetto di continuità storica in termini funzionali, linguistici, tecnologici, e l’interpretazione dei rapporti esistenti tra gli elementi che costituiscono un manufatto, rappresentano infatti le invarianti caratterizzanti qualsiasi evento architettonico sul costruito. Le epoche e la loro produzione costruttiva ci consegnano proporzioni urbane, morfologiche e tecnologiche, che rivelano una sapienza solida, lungimirante e durevole, tesa a consegnare testimonianze indelebili alla memoria dei luoghi e delle comunità che li formano; senza per questo esaltare, in forma autocelebrativa e asettica, le variabili di natura tecnica e legate a una acritica innovazione tecnologica.File | Dimensione | Formato | |
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