La capacità degli edifici storici di accogliere nel tempo differenti funzioni ha permesso, di fatto, di conservarli e adattarli agli usi più diversi. La necessità sempre più attuale di procedere ad “adeguamenti normativi” rischia di rendere questo processo molto complesso se letto nei termini delle problematiche relative alla conservazione. Il lavoro di ricerca intrapreso sul Padiglione Mandolesi ha l’obiettivo di indagare puntualmente le problematiche appena accennate, con la complicazione di dover lavorare alla conservazione del Moderno. Qui si propone di utilizzare, in alternativa alla verifica meccanicistica della rispondenza ai requisiti normativi legati alla gestione delle emergenze, una metodologia alternativa legata alla modellazione informativa e all’uso dei game engine attraverso la modellizzazione dei comportamenti umani. Lo studio è stato condotto utilizzando i due modelli di simulazione: agent based e narrative driven. Questi modelli presentano entrambi delle limitazioni: la simulazione Agent based lascia un’eccessiva libertà agli agents, rendendoli solamente reagenti al mondo esterno e all’interazione con gli altri utenti, mentre la modellazione narrative driven fornisce una riproduzione del comportamento lungo una sequenza di attività predefinite e fissate, senza possibilità di modificare il proprio percorso, rendendo pressoché impossibile l’analisi delle condizioni d’uso di uno spazio. La soluzione adottata deriva dall’uso contemporaneo dei due sistemi: la modellazione agent based permette la dovuta arbitrarietà agli agents, i quali tuttavia devono sottostare ad un livello di controllo più rigido e predeterminato che impone la scelta, in maniera probabilistica, tra attività presenti all’interno di una sequenza predefinita secondo la logica narrative driven. I risultati sono particolarmente significativi e “certificano” come l’uso di tecniche quali quelle della crowd simulation possano essere alternative e integrative alle verifiche standard, validando modelli d’uso dinamici degli edifici.
IMPLEMENTAZIONE DEI GAME ENGINE NELLA VERIFICA D’USO DEGLI EDIFICI ESISTENTI
Sanna, Antonello;Ciribini, Angelo Luigi Camillo;Di Giuda, Giuseppe Martino;Villa, Valentina;Tagliabue, Lavinia Chiara;
2018-01-01
Abstract
La capacità degli edifici storici di accogliere nel tempo differenti funzioni ha permesso, di fatto, di conservarli e adattarli agli usi più diversi. La necessità sempre più attuale di procedere ad “adeguamenti normativi” rischia di rendere questo processo molto complesso se letto nei termini delle problematiche relative alla conservazione. Il lavoro di ricerca intrapreso sul Padiglione Mandolesi ha l’obiettivo di indagare puntualmente le problematiche appena accennate, con la complicazione di dover lavorare alla conservazione del Moderno. Qui si propone di utilizzare, in alternativa alla verifica meccanicistica della rispondenza ai requisiti normativi legati alla gestione delle emergenze, una metodologia alternativa legata alla modellazione informativa e all’uso dei game engine attraverso la modellizzazione dei comportamenti umani. Lo studio è stato condotto utilizzando i due modelli di simulazione: agent based e narrative driven. Questi modelli presentano entrambi delle limitazioni: la simulazione Agent based lascia un’eccessiva libertà agli agents, rendendoli solamente reagenti al mondo esterno e all’interazione con gli altri utenti, mentre la modellazione narrative driven fornisce una riproduzione del comportamento lungo una sequenza di attività predefinite e fissate, senza possibilità di modificare il proprio percorso, rendendo pressoché impossibile l’analisi delle condizioni d’uso di uno spazio. La soluzione adottata deriva dall’uso contemporaneo dei due sistemi: la modellazione agent based permette la dovuta arbitrarietà agli agents, i quali tuttavia devono sottostare ad un livello di controllo più rigido e predeterminato che impone la scelta, in maniera probabilistica, tra attività presenti all’interno di una sequenza predefinita secondo la logica narrative driven. I risultati sono particolarmente significativi e “certificano” come l’uso di tecniche quali quelle della crowd simulation possano essere alternative e integrative alle verifiche standard, validando modelli d’uso dinamici degli edifici.File | Dimensione | Formato | |
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