Design&Health, al Politecnico di Milano il punto sugli ospedali del futuro di Stefano Capolongo * In Italia il 42% degli ospedali non è adeguato ai modelli organizzativi contemporanei e oltre due terzi sono stati realizzati prima degli anni ’70. Nonostante gli alti livelli di qualità delle cure erogate le infrastrutture fisiche necessitano di grandi rinnovamenti. Oggi le architetture per la salute hanno un ciclo di vita sempre più breve non perché progettate male o con materiali scadenti ma in quanto le trasformazioni sociali tecnologiche e mediche sono estremamente rapide. Se consideriamo che il processo decisionale, di pianificazione e progettazione (in Italia, ma anche all’estero) è di circa 10 anni, e che oggi dopo 50 anni l’ospedale diventa “obsoleto”, comprendiamo che un ospedale realizzato è già a un buon punto del suo ciclo di vita. Pertanto, è fondamentale progettare i nuovi ospedali alla luce delle più avanzate ricerche in ambito architettonico, gestionale/organizzativo, di pianificazione urbana e medico/sanitario per poter sviluppare manufatti smart, sostenibili, flessibili, resilienti al cambiamento e aperti alla città. Milano, che oggi dichiara la realizzazione di nuovi ospedali non può fare a meno di guardare cosa succede nel resto del mondo. Se ne sta parlando proprio in questi giorni al Politecnico di Milano al Symposium europeo “Salutogenic Hospital Design & Urban Health” con alcuni dei progettisti e ricercatori che lavorano alla definizione di nuovi modelli di ospedale innovativi. Tra questi, saranno presenti i progettisti del nuovo Galeazzi per il Gruppo Ospedaliero San Donato che sorgerà nell’area dell’ex Expo. Ospite di questa mattina è stato il ministro della Sanità On. Giulia Grillo, accolta dal Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, e che ha illustrato le strategie e gli investimenti programmati dal Governo per la sanità italiana di oggi e di domani. L’ospedale è un organismo architettonico complesso in cui interagiscono molteplici fattori economici, sociali, tecnologici. Bisogna quindi assicurare una progettazione ospedaliera che anticipi efficacemente quella che sarà l’evoluzione scientifica, tecnologica e demografica degli oltre 10 anni necessari per la progettazione e realizzazione dell’ospedale, e permetta alla struttura di rispondere ai cambiamenti e alle esigenze dei 30 o 40 anni seguenti. Il Symposium Europeo Design & Health è l’appuntamento che riunisce esperti provenienti dai 5 continenti e oltre 25 paesi diversi, confrontando esperienze internazionali per individuare quale sarà la direzione delle strutture sanitarie nei prossimi decenni. Come sarà quindi l’ospedale del futuro? Tra le sfide che la sanità deve oggi affrontare sicuramente la digitalizzazione (e-health) assume un ruolo fondamentale. L’avvento del 5G e le nuove smart technologies porteranno grandi cambiamenti nella gestione dei percorsi di cura tradizionali. Come risponderanno gli ospedali a queste trasformazioni? Se è vero che l’età media si allunga e l’aspettativa di vita in salute cresce sono però sempre più le persone che hanno patologie cronico-degenerative e necessitano cure di tipo “low care” senza necessità di lunghi periodi di degenza in ospedale. La degenza media si riduce sempre di più anche grazie al miglioramento della qualità organizzativa e della cura. Inoltre sono sempre di più le aziende che creano dei luoghi ambulatoriali dedicati e decentrati, le cosiddette “smart clinics” in luoghi diversi dall’ospedale come ad esempio i centri commerciali. Gli ospedali sono quindi destinati a scomparire? Molto probabilmente no, anche se si ridurrà sempre di più lo spazio dedicato alla diagnosi e cura. Al contrario la ricerca e la formazione necessiteranno di sempre più spazio, tecnologie ed infrastrutture. L’ospedale del futuro si configurerà come un organismo altamente tecnologico composto da pezzi customizzabili, interscambiabili e trasformabili in funzione della possibilità essere completamente smontato avendo sotto controllo l’intero ciclo di vita del manufatto. L’ospedale del futuro sarà flessibile, altamente tecnologico e, allo stesso tempo, attento alle esigenze dei diversi utenti della struttura. Il Symposium in corso pone le basi per sviluppare i nuovi ospedali del futuro di Milano e d’Italia sempre più basati sulle più recenti evidenze scientifiche e in grado di rispondere alle mutevoli sfide ecologiche, sociali ed economiche che il contesto contemporaneo riserva. * Direttore Scientifico del Symposium Europeo “Salutogenic Hospital Design & Urban Health” - Coordinatore European Chapter International Academy Design & Health Presidente Urban Public Health Section, European Public Health Association Docente di Hospital Design e Referente di Ateneo del Cluster Design of Health Facilities presso il Politecnico di Milano

Design&Health, al Politecnico di Milano il punto sugli ospedali del futuro

Capolongo S
2019-01-01

Abstract

Design&Health, al Politecnico di Milano il punto sugli ospedali del futuro di Stefano Capolongo * In Italia il 42% degli ospedali non è adeguato ai modelli organizzativi contemporanei e oltre due terzi sono stati realizzati prima degli anni ’70. Nonostante gli alti livelli di qualità delle cure erogate le infrastrutture fisiche necessitano di grandi rinnovamenti. Oggi le architetture per la salute hanno un ciclo di vita sempre più breve non perché progettate male o con materiali scadenti ma in quanto le trasformazioni sociali tecnologiche e mediche sono estremamente rapide. Se consideriamo che il processo decisionale, di pianificazione e progettazione (in Italia, ma anche all’estero) è di circa 10 anni, e che oggi dopo 50 anni l’ospedale diventa “obsoleto”, comprendiamo che un ospedale realizzato è già a un buon punto del suo ciclo di vita. Pertanto, è fondamentale progettare i nuovi ospedali alla luce delle più avanzate ricerche in ambito architettonico, gestionale/organizzativo, di pianificazione urbana e medico/sanitario per poter sviluppare manufatti smart, sostenibili, flessibili, resilienti al cambiamento e aperti alla città. Milano, che oggi dichiara la realizzazione di nuovi ospedali non può fare a meno di guardare cosa succede nel resto del mondo. Se ne sta parlando proprio in questi giorni al Politecnico di Milano al Symposium europeo “Salutogenic Hospital Design & Urban Health” con alcuni dei progettisti e ricercatori che lavorano alla definizione di nuovi modelli di ospedale innovativi. Tra questi, saranno presenti i progettisti del nuovo Galeazzi per il Gruppo Ospedaliero San Donato che sorgerà nell’area dell’ex Expo. Ospite di questa mattina è stato il ministro della Sanità On. Giulia Grillo, accolta dal Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, e che ha illustrato le strategie e gli investimenti programmati dal Governo per la sanità italiana di oggi e di domani. L’ospedale è un organismo architettonico complesso in cui interagiscono molteplici fattori economici, sociali, tecnologici. Bisogna quindi assicurare una progettazione ospedaliera che anticipi efficacemente quella che sarà l’evoluzione scientifica, tecnologica e demografica degli oltre 10 anni necessari per la progettazione e realizzazione dell’ospedale, e permetta alla struttura di rispondere ai cambiamenti e alle esigenze dei 30 o 40 anni seguenti. Il Symposium Europeo Design & Health è l’appuntamento che riunisce esperti provenienti dai 5 continenti e oltre 25 paesi diversi, confrontando esperienze internazionali per individuare quale sarà la direzione delle strutture sanitarie nei prossimi decenni. Come sarà quindi l’ospedale del futuro? Tra le sfide che la sanità deve oggi affrontare sicuramente la digitalizzazione (e-health) assume un ruolo fondamentale. L’avvento del 5G e le nuove smart technologies porteranno grandi cambiamenti nella gestione dei percorsi di cura tradizionali. Come risponderanno gli ospedali a queste trasformazioni? Se è vero che l’età media si allunga e l’aspettativa di vita in salute cresce sono però sempre più le persone che hanno patologie cronico-degenerative e necessitano cure di tipo “low care” senza necessità di lunghi periodi di degenza in ospedale. La degenza media si riduce sempre di più anche grazie al miglioramento della qualità organizzativa e della cura. Inoltre sono sempre di più le aziende che creano dei luoghi ambulatoriali dedicati e decentrati, le cosiddette “smart clinics” in luoghi diversi dall’ospedale come ad esempio i centri commerciali. Gli ospedali sono quindi destinati a scomparire? Molto probabilmente no, anche se si ridurrà sempre di più lo spazio dedicato alla diagnosi e cura. Al contrario la ricerca e la formazione necessiteranno di sempre più spazio, tecnologie ed infrastrutture. L’ospedale del futuro si configurerà come un organismo altamente tecnologico composto da pezzi customizzabili, interscambiabili e trasformabili in funzione della possibilità essere completamente smontato avendo sotto controllo l’intero ciclo di vita del manufatto. L’ospedale del futuro sarà flessibile, altamente tecnologico e, allo stesso tempo, attento alle esigenze dei diversi utenti della struttura. Il Symposium in corso pone le basi per sviluppare i nuovi ospedali del futuro di Milano e d’Italia sempre più basati sulle più recenti evidenze scientifiche e in grado di rispondere alle mutevoli sfide ecologiche, sociali ed economiche che il contesto contemporaneo riserva. * Direttore Scientifico del Symposium Europeo “Salutogenic Hospital Design & Urban Health” - Coordinatore European Chapter International Academy Design & Health Presidente Urban Public Health Section, European Public Health Association Docente di Hospital Design e Referente di Ateneo del Cluster Design of Health Facilities presso il Politecnico di Milano
2019
design and health; hospital design; urban health; health promotion;
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1080034
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