Le mutate condizioni culturali, sociali e ambientali portano oggi più che mai ad affrontare il tema della fragilità del paesaggio secondo particolari angolature. Al concetto di crisi, che ha dominato la scena del dibattito architettonico e urbano durante gli ultimi dieci anni, pare sostituirsi infatti il concetto di fragilità nelle sue più svariate connotazioni e declinazioni. Si potrebbe addirittura affermare che la prolungata condizione di crisi, associata agli stravolgimenti climatici e agli eventi catastrofici sempre più frequenti, ha determinato un indebolimento generalizzato dei punti di riferimento della progettazione architettonica ed urbana. In primo luogo è stata messa in discussione l’idea di lunga durata dell’architettura e degli assetti, che ha comportato nel tempo la sostituzione dei concetti di permanenza e stabilità dei contesti con quelli più ‘attuali’ di transitorietà e di processualità, evidenti sia nella dimensione fisico-spaziale, che in quella temporale. A fronte di queste modificazioni pare possibile delineare una nuova tassonomia di rapporti che l’architettura è chiamata ad indagare per trattare con questa condizione di incertezza. Il fine non consiste nel ripristino di una condizione iniziale, bensì nel instillare dei processi trasformativi, nello spazio e nel tempo, capaci di affrontare le mutate e inaspettate condizioni che la contemporaneità ci impone. Demolizione-Costruzione; Resistente-Resiliente; Tattico-Strategico; Progetto- Processo; Permanente-Temporaneo; Statico-Dinamico. Per nominare solo alcuni dei possibili rapporti da indagare attraverso il filtro del concetto di fragilità.
Costruire la demolizione
Paola Bracchi
2018-01-01
Abstract
Le mutate condizioni culturali, sociali e ambientali portano oggi più che mai ad affrontare il tema della fragilità del paesaggio secondo particolari angolature. Al concetto di crisi, che ha dominato la scena del dibattito architettonico e urbano durante gli ultimi dieci anni, pare sostituirsi infatti il concetto di fragilità nelle sue più svariate connotazioni e declinazioni. Si potrebbe addirittura affermare che la prolungata condizione di crisi, associata agli stravolgimenti climatici e agli eventi catastrofici sempre più frequenti, ha determinato un indebolimento generalizzato dei punti di riferimento della progettazione architettonica ed urbana. In primo luogo è stata messa in discussione l’idea di lunga durata dell’architettura e degli assetti, che ha comportato nel tempo la sostituzione dei concetti di permanenza e stabilità dei contesti con quelli più ‘attuali’ di transitorietà e di processualità, evidenti sia nella dimensione fisico-spaziale, che in quella temporale. A fronte di queste modificazioni pare possibile delineare una nuova tassonomia di rapporti che l’architettura è chiamata ad indagare per trattare con questa condizione di incertezza. Il fine non consiste nel ripristino di una condizione iniziale, bensì nel instillare dei processi trasformativi, nello spazio e nel tempo, capaci di affrontare le mutate e inaspettate condizioni che la contemporaneità ci impone. Demolizione-Costruzione; Resistente-Resiliente; Tattico-Strategico; Progetto- Processo; Permanente-Temporaneo; Statico-Dinamico. Per nominare solo alcuni dei possibili rapporti da indagare attraverso il filtro del concetto di fragilità.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2.1 Costruire la demolzione.pdf
accesso aperto
:
Altro materiale allegato
Dimensione
821.23 kB
Formato
Adobe PDF
|
821.23 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.