L’insegnamento costituisce un’attività tra le più nobili, e al tempo stesso delicate, che un uomo possa intraprendere. Insegnare architettura – lo affermava già Ernesto Nathan Rogers nel 1959 in un famoso editoriale – rappresenta un’azione che comporta, al pari di altri ambiti disciplinari che vedono l’uomo al centro dell’operato, attitudini non diffuse, in grado di coniugare, con equilibrio, competenze ampie, raramente solo specialistiche, e qualità pedagogiche particolari. Gli evidenti mutamenti che caratterizzano gli orizzonti operativi dell’architettura e del suo esprimersi in forme metodologicamente riconoscibili, collocano l’azione di ripensamento e riperimetrazione dei contenuti del progetto al centro di un dibattito che sempre più manifesta la necessità di un incisivo rinnovamento e adeguamento metodologico e temporale di un’offerta formativa in grado di conformarsi alle esigenze del mestiere di architetto, mutato radicalmente per ruolo e forma. Sintonizzazione, questa, che coinvolge gli ambiti metodologici e gli ambienti operativi nei quali la didattica del progetto si esprime: spazi immateriali caratterizzati dal sorgere d’innovativi saperi e da emergenti gradi di complessità dei percorsi decisionali. La domanda che i lavori didattici, sempre e inesorabilmente, propongono, è quella che accompagna un docente, di matrice costruttiva, lungo tutto l’arco della sua attività: «Si può insegnare a progettare? E se sì, qual è il metodo idoneo? Qual è il ruolo della progettazione tecnologica all’interno dei processi d’ideazione, progettazione, costruzione e gestione dell’architettura? Questi i quesiti che uno studioso di cultura del progetto e, ancor più, un insegnante impegnato in ambiti connessi al mondo dell’architettura, si pone ogni qual volta si trovi in un’aula gremita di studenti ai quali tenta di trasmettere la passione per un’architettura costruibile e concreta, progettata per gli uomini e non per una legittima ma sterile azione di autocompiacimento»

LA DIDATTICA DEL PROGETTO NELLA SCUOLA POLITECNICA/Project teaching in the polytechnic school

E Faroldi
2018-01-01

Abstract

L’insegnamento costituisce un’attività tra le più nobili, e al tempo stesso delicate, che un uomo possa intraprendere. Insegnare architettura – lo affermava già Ernesto Nathan Rogers nel 1959 in un famoso editoriale – rappresenta un’azione che comporta, al pari di altri ambiti disciplinari che vedono l’uomo al centro dell’operato, attitudini non diffuse, in grado di coniugare, con equilibrio, competenze ampie, raramente solo specialistiche, e qualità pedagogiche particolari. Gli evidenti mutamenti che caratterizzano gli orizzonti operativi dell’architettura e del suo esprimersi in forme metodologicamente riconoscibili, collocano l’azione di ripensamento e riperimetrazione dei contenuti del progetto al centro di un dibattito che sempre più manifesta la necessità di un incisivo rinnovamento e adeguamento metodologico e temporale di un’offerta formativa in grado di conformarsi alle esigenze del mestiere di architetto, mutato radicalmente per ruolo e forma. Sintonizzazione, questa, che coinvolge gli ambiti metodologici e gli ambienti operativi nei quali la didattica del progetto si esprime: spazi immateriali caratterizzati dal sorgere d’innovativi saperi e da emergenti gradi di complessità dei percorsi decisionali. La domanda che i lavori didattici, sempre e inesorabilmente, propongono, è quella che accompagna un docente, di matrice costruttiva, lungo tutto l’arco della sua attività: «Si può insegnare a progettare? E se sì, qual è il metodo idoneo? Qual è il ruolo della progettazione tecnologica all’interno dei processi d’ideazione, progettazione, costruzione e gestione dell’architettura? Questi i quesiti che uno studioso di cultura del progetto e, ancor più, un insegnante impegnato in ambiti connessi al mondo dell’architettura, si pone ogni qual volta si trovi in un’aula gremita di studenti ai quali tenta di trasmettere la passione per un’architettura costruibile e concreta, progettata per gli uomini e non per una legittima ma sterile azione di autocompiacimento»
2018
Sette note di architettura. Esperienze del progettare contemporaneo
9788857542775
didattica, progetto di architettura, architettura, insegnamento, politecnico di milano, tecnologia, costruzione, progettazione tecnologica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1071559
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