Le attività di diagnosi, cura e ricerca nell’ambito delle scienze mediche sono caratterizzate da un rapido ciclo evolutivo, tale da richiedere rinnovamenti e trasformazioni nelle architetture preposte alla tutela della salute. Ospedali, case per la salute, centri diurni, centri riabilitativi e hospice rientrano nell’ambito delle cosiddette Architetture Complesse e sono considerati luoghi protesici orientati alla prevenzione e alla promozione della salute, intesa non più solo come assenza di malattia, ma come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Tali architetture, dove forma e funzione vanno di pari passo, si collocano all’interno di articolati sistemi socio-sanitari, portatori di rinnovate e mutevoli istanze sociali, le quali comportano importanti ricadute anche sul progetto architettonico. L’ospedale è, indubbiamente, la più rappresentativa e complessa fra tutte le Architetture Sociali, la cui articolazione morfologica, spaziale e funzionale è influenzata dalla presenza di una molteplicità di attori con differenti esigenze. Da questa complessità deriva un’elevata componente impiantistica e tecnologica, che sempre più contraddistingue gli aspetti morfo-tipologici delle strutture socio-sanitarie. Le opere presentate in questo volume dimostrano come le Architetture per la Salute non siano solo un esempio di complessità funzionale e tipologica – con ampi spunti di innovazione – ma anche occasione di rigenerazione urbana, diventando luoghi catalizzatori di servizi pubblici di interesse collettivo a servizio della città, quali spazi commerciali, terziari e a rilevanza sociale. Gli ospedali possono pertanto essere considerati spazi urbani per la comunità. Il progetto di architettura si deve fare interprete di tutte le conoscenze in ambito bio-medico, dalla ricerca genomica alla medicina predittiva. Questo implica un approccio al progetto resiliente e flessibile, dove gli spazi per l’assistenza, la ricerca e la formazione possano essere il più possibile integrati. In ultima analisi, la pratica progettuale dev’essere capace di tradurre in fisicità spaziale le istanze contemporanee, ovvero rispondere ai segni del cambiamento medico, tecnologico, ambientale, economico e sociale.

ARCHITETTURA PROTESICA: PROGETTARE GLI SPAZI PER LA CURA

Capolongo S
2018-01-01

Abstract

Le attività di diagnosi, cura e ricerca nell’ambito delle scienze mediche sono caratterizzate da un rapido ciclo evolutivo, tale da richiedere rinnovamenti e trasformazioni nelle architetture preposte alla tutela della salute. Ospedali, case per la salute, centri diurni, centri riabilitativi e hospice rientrano nell’ambito delle cosiddette Architetture Complesse e sono considerati luoghi protesici orientati alla prevenzione e alla promozione della salute, intesa non più solo come assenza di malattia, ma come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Tali architetture, dove forma e funzione vanno di pari passo, si collocano all’interno di articolati sistemi socio-sanitari, portatori di rinnovate e mutevoli istanze sociali, le quali comportano importanti ricadute anche sul progetto architettonico. L’ospedale è, indubbiamente, la più rappresentativa e complessa fra tutte le Architetture Sociali, la cui articolazione morfologica, spaziale e funzionale è influenzata dalla presenza di una molteplicità di attori con differenti esigenze. Da questa complessità deriva un’elevata componente impiantistica e tecnologica, che sempre più contraddistingue gli aspetti morfo-tipologici delle strutture socio-sanitarie. Le opere presentate in questo volume dimostrano come le Architetture per la Salute non siano solo un esempio di complessità funzionale e tipologica – con ampi spunti di innovazione – ma anche occasione di rigenerazione urbana, diventando luoghi catalizzatori di servizi pubblici di interesse collettivo a servizio della città, quali spazi commerciali, terziari e a rilevanza sociale. Gli ospedali possono pertanto essere considerati spazi urbani per la comunità. Il progetto di architettura si deve fare interprete di tutte le conoscenze in ambito bio-medico, dalla ricerca genomica alla medicina predittiva. Questo implica un approccio al progetto resiliente e flessibile, dove gli spazi per l’assistenza, la ricerca e la formazione possano essere il più possibile integrati. In ultima analisi, la pratica progettuale dev’essere capace di tradurre in fisicità spaziale le istanze contemporanee, ovvero rispondere ai segni del cambiamento medico, tecnologico, ambientale, economico e sociale.
2018
hospital design; ospedali; architetture per la salute; health promotion; healthcare design; evidence based design
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