L'articolo esamina l’elaborazione progettuale dei sistemi di schermatura solare secondo i criteri e gli obiettivi di carattere funzionale e applicativo unitamente alla disamina dei contenuti di ordine morfo-tipologico ed espressivo, correlando l’interazione con le sollecitazioni ambientali rispetto all’integrazione con gli aspetti inerenti alla percezione visiva. Nello specifico, la concezione delle schermature solare si dispone in accordo sia alla configurazione prestazionale, nei confronti dei carichi luminosi e radianti, sia all’inserimento nello scenario naturale. Lo sviluppo progettuale in esame, messo a punto da Angelo Furia per la residenza di Malcesine (Verona), sull’alto Lago di Garda, si manifesta quale estensione proiettiva dell’organismo architettonico mediante le tesature protese dagli aggetti, concentrandosi sull’analisi e sull’esecuzione dei dispositivi di involucro in relazione ai caratteri di “permeabilità” rispetto alle sollecitazioni termiche e luminose. Su queste basi, il progetto di architettura e gli esiti funzionali accolgono gli elementi di schermatura nell’accezione propria dell’involucro interattivo e “selettivo”, rivolto alla calibrazione della radiazione solare, insieme alle potenzialità (fisiche e proprie dei modi di regolazione) di riflessione, di captazione e di diffusione delle sollecitazioni luminose esterne. Questo esaminando: l’applicazione di cortine tali da permettere il passaggio graduato e parziale della radiazione luminosa, comportando l’applicazione di dispositivi a funzionamento “diaframmatico” ed evitando l’utilizzo di chiusure dirette a determinare la completa opacità nei confronti delle superfici finestrate; l’attenuazione dell’incidenza dovuta alla radiazione ultravioletta, in grado di produrre l’alterazione e la decolorazione superficiale per gli oggetti sottostanti. L’elaborazione, la produzione e l’esecuzione delle schermature si propone verso la determinazione delle cortine quali “apparecchi di luce” o quali “schermi d’ombra”, finalizzate a: l’acquisizione dei livelli di illuminazione negli spazi racchiusi secondo le condizioni di cielo esterne, stagionali e le caratteristiche ottico-luminose dovute alle proprietà del materiale avvolgente; la regolazione degli apporti luminosi generati dalla radiazione solare, contribuendo all’ottimizzazione delle condizioni di comfort negli spazi esterni; la distribuzione omogenea degli apporti luminosi generati dalla radiazione solare verso gli spazi esterni, tramite l’ausilio dei dispositivi capaci di riflettere e di trasmettere, in forma mediata, i flussi verso le superfici dalle chiusure verticali e delle finestrature perimetrali.

Interazione ambientale e cortine di schermatura planare

Massimiliano Nastri
2018-01-01

Abstract

L'articolo esamina l’elaborazione progettuale dei sistemi di schermatura solare secondo i criteri e gli obiettivi di carattere funzionale e applicativo unitamente alla disamina dei contenuti di ordine morfo-tipologico ed espressivo, correlando l’interazione con le sollecitazioni ambientali rispetto all’integrazione con gli aspetti inerenti alla percezione visiva. Nello specifico, la concezione delle schermature solare si dispone in accordo sia alla configurazione prestazionale, nei confronti dei carichi luminosi e radianti, sia all’inserimento nello scenario naturale. Lo sviluppo progettuale in esame, messo a punto da Angelo Furia per la residenza di Malcesine (Verona), sull’alto Lago di Garda, si manifesta quale estensione proiettiva dell’organismo architettonico mediante le tesature protese dagli aggetti, concentrandosi sull’analisi e sull’esecuzione dei dispositivi di involucro in relazione ai caratteri di “permeabilità” rispetto alle sollecitazioni termiche e luminose. Su queste basi, il progetto di architettura e gli esiti funzionali accolgono gli elementi di schermatura nell’accezione propria dell’involucro interattivo e “selettivo”, rivolto alla calibrazione della radiazione solare, insieme alle potenzialità (fisiche e proprie dei modi di regolazione) di riflessione, di captazione e di diffusione delle sollecitazioni luminose esterne. Questo esaminando: l’applicazione di cortine tali da permettere il passaggio graduato e parziale della radiazione luminosa, comportando l’applicazione di dispositivi a funzionamento “diaframmatico” ed evitando l’utilizzo di chiusure dirette a determinare la completa opacità nei confronti delle superfici finestrate; l’attenuazione dell’incidenza dovuta alla radiazione ultravioletta, in grado di produrre l’alterazione e la decolorazione superficiale per gli oggetti sottostanti. L’elaborazione, la produzione e l’esecuzione delle schermature si propone verso la determinazione delle cortine quali “apparecchi di luce” o quali “schermi d’ombra”, finalizzate a: l’acquisizione dei livelli di illuminazione negli spazi racchiusi secondo le condizioni di cielo esterne, stagionali e le caratteristiche ottico-luminose dovute alle proprietà del materiale avvolgente; la regolazione degli apporti luminosi generati dalla radiazione solare, contribuendo all’ottimizzazione delle condizioni di comfort negli spazi esterni; la distribuzione omogenea degli apporti luminosi generati dalla radiazione solare verso gli spazi esterni, tramite l’ausilio dei dispositivi capaci di riflettere e di trasmettere, in forma mediata, i flussi verso le superfici dalle chiusure verticali e delle finestrature perimetrali.
2018
Tecnologia dell'architettura. Sistemi di involucro.
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