L'articolo esamina lo sviluppo progettuale dei sistemi di involucro applicati alla torre Allianz a Milano, progettata da Arata Isozaki e Andrea Maffei, secondo lo studio morfo-tipologico, funzionale ed esecutivo relativo al sistema di involucro definito dal modulo di base a cellula, con l’intelaiatura a montanti e traversi in alluminio a taglio termico e con le chiusure in lastre a doppio vetrocamera. L’elaborazione produttiva e funzionale rileva: la messa a punto dei componenti a sostegno delle chiusure verticali in doppio vetrocamera curvato a freddo mediante il processo di "cold-bending" (quale curvatura per flessione indotta verso l’estensione planare delle lastre); l’utilizzo delle lastre curvate con la copertina esterna lungo i montanti e l’ausilio del silicone strutturale lungo i traversi. La successione verticale dei moduli tra loro inclinati (per la dimensione geometrica zenitale pari a 1,3°, come angolazione formata tra il piano vetrato e l’asse planare) genera, per ogni settore, l’aggetto centrale tra il livello "low-rise" e il livello "high-rise": in particolare, alla curvatura estesa lungo le quote comprensive di sei piani per ogni sezione di facciata consegue la curvatura interna di ogni singolo livello, intesa come “curvatura locale”. La geometria di insieme si caratterizza per la recondita complessità di forma e di raccordo tra le diverse tipologie dei componenti e, in particolare, rispetto ai quattro vertici planimetrici. La concezione del processo di curvatura ha introdotto una serie di test di laboratorio orientati a validare lo stato tensionale indotto nei giunti di silicone strutturale, nelle giunzioni in butile e nello scorrimento differenziale delle lastre vetrate, causato dalla curvatura impressa dalla messa in cellula in dima curva del vetro piano.

Sviluppo involucro a interfacce complesse ed elaborazione “comparativa”

Massimiliano Nastri
2018-01-01

Abstract

L'articolo esamina lo sviluppo progettuale dei sistemi di involucro applicati alla torre Allianz a Milano, progettata da Arata Isozaki e Andrea Maffei, secondo lo studio morfo-tipologico, funzionale ed esecutivo relativo al sistema di involucro definito dal modulo di base a cellula, con l’intelaiatura a montanti e traversi in alluminio a taglio termico e con le chiusure in lastre a doppio vetrocamera. L’elaborazione produttiva e funzionale rileva: la messa a punto dei componenti a sostegno delle chiusure verticali in doppio vetrocamera curvato a freddo mediante il processo di "cold-bending" (quale curvatura per flessione indotta verso l’estensione planare delle lastre); l’utilizzo delle lastre curvate con la copertina esterna lungo i montanti e l’ausilio del silicone strutturale lungo i traversi. La successione verticale dei moduli tra loro inclinati (per la dimensione geometrica zenitale pari a 1,3°, come angolazione formata tra il piano vetrato e l’asse planare) genera, per ogni settore, l’aggetto centrale tra il livello "low-rise" e il livello "high-rise": in particolare, alla curvatura estesa lungo le quote comprensive di sei piani per ogni sezione di facciata consegue la curvatura interna di ogni singolo livello, intesa come “curvatura locale”. La geometria di insieme si caratterizza per la recondita complessità di forma e di raccordo tra le diverse tipologie dei componenti e, in particolare, rispetto ai quattro vertici planimetrici. La concezione del processo di curvatura ha introdotto una serie di test di laboratorio orientati a validare lo stato tensionale indotto nei giunti di silicone strutturale, nelle giunzioni in butile e nello scorrimento differenziale delle lastre vetrate, causato dalla curvatura impressa dalla messa in cellula in dima curva del vetro piano.
2018
Tecnologia dell'architettura. Sistemi di involucro.
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NASTRI - Serramenti+Design - N. 03 - 2018.pdf

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1070582
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