L'articolo esamina le procedure di ri/qualificazione delle costruzioni a sviluppo verticale, rispetto all’intervento nei confronti delle cortine di facciata, rivolgendosi alla messa a punto di tipi edilizi con rinnovate connotazioni espressive, funzionali e relazionali. La trasformazione dell’assetto perimetrale si dirige verso la concezione di architetture nella forma di accumulatori di diverse destinazioni d’uso, quali elementi di trasmissione delle strategie di marketing (proprie delle corporation attive negli ambiti terziari e dell’"information technology") e di riconoscibilità: questo proponendo anche la risoluzione dei caratteri inerenti all’individualità autoreferenziale, alla “de-localizzazione” e all’eclettismo “globale” (spesso tendente all’“auto-monumentalità”). Pertanto, i criteri di ri/qualificazione dell’involucro si associano alle pulsioni della “città molteplice”, definita da “nodi complessi” e “multifunzionali”, per mezzo di ricerche e percorsi progettuali che confermano, nella continuità con le specifiche radici culturali, simboliche ed economiche, il ruolo sociale delle architetture verticali all’interno delle dinamiche di trasformazione sia urbana sia territoriale. Inoltre, le procedure di ri/qualificazione dei sistemi di involucro relativi alle costruzioni a sviluppo verticale, come nel caso della elaborazione messa a punto da Progetto CMR per il Centro Direzionale Garibaldi a Milano (su commissione della società immobiliare Beni Stabili), si sviluppano in modo combinato a: la sensibilità e la ricettività all’“adattamento” e alla ri/organizzazione degli assetti tipologici, tramite l’inclusione di “cluster verticali”, la stratificazione funzionale e la sovrapposizione per settori che accolgono molteplici attività; l’elaborazione localizzativa e distributiva correlata alla trama delle sezioni di facciata (modulate per le potenziali richieste di variazione d’uso), alla disposizione dei collegamenti verticali e degli impianti termici e aeraulici; la concezione e l’applicazione del sistema di involucro in accordo alle diverse situazioni di esposizione solare al fine di ottimizzare il comportamento energetico; le possibilità di impiego “eco-efficiente” delle risorse energetiche non rinnovabili, unitamente all’acquisizione, alla trasformazione e al riuso delle emissioni inquinanti.

Garibaldi Towers: ri/qualificazione ad “accumulo”

Massimiliano Nastri
2018-01-01

Abstract

L'articolo esamina le procedure di ri/qualificazione delle costruzioni a sviluppo verticale, rispetto all’intervento nei confronti delle cortine di facciata, rivolgendosi alla messa a punto di tipi edilizi con rinnovate connotazioni espressive, funzionali e relazionali. La trasformazione dell’assetto perimetrale si dirige verso la concezione di architetture nella forma di accumulatori di diverse destinazioni d’uso, quali elementi di trasmissione delle strategie di marketing (proprie delle corporation attive negli ambiti terziari e dell’"information technology") e di riconoscibilità: questo proponendo anche la risoluzione dei caratteri inerenti all’individualità autoreferenziale, alla “de-localizzazione” e all’eclettismo “globale” (spesso tendente all’“auto-monumentalità”). Pertanto, i criteri di ri/qualificazione dell’involucro si associano alle pulsioni della “città molteplice”, definita da “nodi complessi” e “multifunzionali”, per mezzo di ricerche e percorsi progettuali che confermano, nella continuità con le specifiche radici culturali, simboliche ed economiche, il ruolo sociale delle architetture verticali all’interno delle dinamiche di trasformazione sia urbana sia territoriale. Inoltre, le procedure di ri/qualificazione dei sistemi di involucro relativi alle costruzioni a sviluppo verticale, come nel caso della elaborazione messa a punto da Progetto CMR per il Centro Direzionale Garibaldi a Milano (su commissione della società immobiliare Beni Stabili), si sviluppano in modo combinato a: la sensibilità e la ricettività all’“adattamento” e alla ri/organizzazione degli assetti tipologici, tramite l’inclusione di “cluster verticali”, la stratificazione funzionale e la sovrapposizione per settori che accolgono molteplici attività; l’elaborazione localizzativa e distributiva correlata alla trama delle sezioni di facciata (modulate per le potenziali richieste di variazione d’uso), alla disposizione dei collegamenti verticali e degli impianti termici e aeraulici; la concezione e l’applicazione del sistema di involucro in accordo alle diverse situazioni di esposizione solare al fine di ottimizzare il comportamento energetico; le possibilità di impiego “eco-efficiente” delle risorse energetiche non rinnovabili, unitamente all’acquisizione, alla trasformazione e al riuso delle emissioni inquinanti.
2018
Tecnologia dell'architettura. Sistemi di involucro.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
NASTRI - Serramenti+Design - N. 02B - 2018.pdf

accesso aperto

: Publisher’s version
Dimensione 5.93 MB
Formato Adobe PDF
5.93 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1070579
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact