L'articolo esamina l’elaborazione progettuale dei sistemi di facciata concepiti per la sede del gruppo Intesa San Paolo a Torino, progettata dal Renzo Piano Building Workshop, che si rivolge all’“interazione dinamica” tra l’ambiente esterno, l’ergonomia delle destinazioni interne e il contenimento dei consumi energetici: questo attraverso l’espressione architettonica degli strumenti rivolti a trasmettere o ad attenuare le sollecitazioni climatiche negli spazi costruiti. L’integrazione ambientale delle diverse tipologie di facciata è ideata secondo l’obiettivo di convogliare, di proiettare e di calibrare gli stimoli naturali, per cui lo studio delle trame, dei diaframmi e delle tesature, sia strutturali sia dell’involucro, è orientato a equilibrare, ad accentuare o a limitare le sollecitazioni sulle proprie orditure e superfici. La progettazione delle tipologie di facciata si combina alla molteplicità delle destinazioni funzionali, delle peculiari esigenze di utilizzo e delle sezioni integrate all’interazione ambientale dell’organismo architettonico a torre. La combinazione tra le tipologie di facciata genera molteplici funzioni integrate (per la definizione di complessi meccanismi di interazione dinamica con le condizioni climatiche esterne), di carattere sia permanente (ad esempio, per l’incremento dell’inerzia termica), sia temporaneo (ad esempio, per lo smaltimento del vapore acqueo accumulatosi negli spazi interni durante i periodi a temperatura ambientale ridotta o per il raffrescamento degli stessi spazi durante i periodi a temperatura ambientale elevata). Inoltre, la combinazione tra le tipologie di facciata si configura quale apparato rivolto all’accumulo dell’energia termica relativa all’irraggiamento solare e alla determinazione del moto ascensionale dei flussi d’aria (che esercitano anche la funzione di strato coibente), secondo il funzionamento riferito a: i periodi a temperatura ambientale ridotta, per cui l’aria contenuta nell’intercapedine realizza una “fascia tampone” (buffer zone, funzionante per “effetto serra”) caratterizzata da una temperatura intermedia tra le condizioni climatiche esterne e interne; i periodi a temperatura ambientale elevata, per cui l’aria contenuta nell’intercapedine è posta in moto ascensionale (per “effetto camino”) mediante l’assorbimento della radiazione solare da parte delle pareti in vetro e dagli ulteriori elementi connettivi metallici (che re-irradiano la radiazione stessa).

Combinazione tipologica e funzionale dei moduli di facciata

Massimiliano Nastri
2017-01-01

Abstract

L'articolo esamina l’elaborazione progettuale dei sistemi di facciata concepiti per la sede del gruppo Intesa San Paolo a Torino, progettata dal Renzo Piano Building Workshop, che si rivolge all’“interazione dinamica” tra l’ambiente esterno, l’ergonomia delle destinazioni interne e il contenimento dei consumi energetici: questo attraverso l’espressione architettonica degli strumenti rivolti a trasmettere o ad attenuare le sollecitazioni climatiche negli spazi costruiti. L’integrazione ambientale delle diverse tipologie di facciata è ideata secondo l’obiettivo di convogliare, di proiettare e di calibrare gli stimoli naturali, per cui lo studio delle trame, dei diaframmi e delle tesature, sia strutturali sia dell’involucro, è orientato a equilibrare, ad accentuare o a limitare le sollecitazioni sulle proprie orditure e superfici. La progettazione delle tipologie di facciata si combina alla molteplicità delle destinazioni funzionali, delle peculiari esigenze di utilizzo e delle sezioni integrate all’interazione ambientale dell’organismo architettonico a torre. La combinazione tra le tipologie di facciata genera molteplici funzioni integrate (per la definizione di complessi meccanismi di interazione dinamica con le condizioni climatiche esterne), di carattere sia permanente (ad esempio, per l’incremento dell’inerzia termica), sia temporaneo (ad esempio, per lo smaltimento del vapore acqueo accumulatosi negli spazi interni durante i periodi a temperatura ambientale ridotta o per il raffrescamento degli stessi spazi durante i periodi a temperatura ambientale elevata). Inoltre, la combinazione tra le tipologie di facciata si configura quale apparato rivolto all’accumulo dell’energia termica relativa all’irraggiamento solare e alla determinazione del moto ascensionale dei flussi d’aria (che esercitano anche la funzione di strato coibente), secondo il funzionamento riferito a: i periodi a temperatura ambientale ridotta, per cui l’aria contenuta nell’intercapedine realizza una “fascia tampone” (buffer zone, funzionante per “effetto serra”) caratterizzata da una temperatura intermedia tra le condizioni climatiche esterne e interne; i periodi a temperatura ambientale elevata, per cui l’aria contenuta nell’intercapedine è posta in moto ascensionale (per “effetto camino”) mediante l’assorbimento della radiazione solare da parte delle pareti in vetro e dagli ulteriori elementi connettivi metallici (che re-irradiano la radiazione stessa).
2017
Tecnologia dell'architettura. Sistemi di involucro.
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