Tra il 1952 e il 1958, Porcinai lavora al progetto e alla realizzazione del parco di Villa Fiorita a Saronno, chiamato a collaborare con lo studio BBPR che aveva iniziato il progetto di ampliamento e riforma della proprietà Riva (importante famiglia di industriali del tessile nel Varesotto), nel 1947. Due sono gli aspetti più interessanti della realizzazione. In primo luogo la cura nel modellare il terreno per rafforzare la concezione spaziale del progetto e per produrre, insieme con la disposizione degli alberi per esemplari isolati, macchie e filari, un potente effetto di dilatazione delle singole unità di paesaggio. Si tratta di un elemento caratteristico dell’approccio di Porcinai al disegno del paesaggio, riproposto in diverse occasioni, che riprende tecniche tipiche del landscaping di matrice anglosassone e nordica. Nel caso specifico supplisce alla mancanza di un panorama di sfondo rispetto al quale orientare le sequenze visive del parco, come invece più volte sperimentato in altri incarichi, ad esempio nei progetti fiesolani. Il secondo elemento, che caratterizza la parte di parco più aperta e libera dal punto di vista del programma e che è l’immagine più nota e riconoscibile del progetto, è l’introduzione di un disegno del giardino che propone in modo molto innovativo la figura del cerchio, guardando alle ricerche formali sulla figura del cerchio condotte nel campo dall’arte moderna (Kandinskij in particolare) e contemporanea (tra arte concettuale e minimalista), in una composizione costruita intorno alla ripetizione, intersezione e disseminazione di elementi di diversa grandezza. undici vasche d’acqua a pianta circolare, collegate e talvolta attraversate da un percorso in grandi masselli in pietra, si inseriscono secondo un disegno irregolare in un sistema di radure delimitate da gruppi di alberi di prima grandezza. Le vasche sono dispositivi accuratamente progettati per la formazione di giardini acquatici e propongono un’ingegnosa soluzione per quanto riguarda il controllo della qualità dell’acqua. Quella più grande contiene acqua trattata per impedire la formazione di alghe, quindi inadatta alla crescita di vegetazione; all’interno, altre vasche di diametro inferiore contengono acqua naturale per permettere la coltivazione di piante acquatiche. Sempre sul motivo del cerchio, secondo una disposizione libera che genera una sorta di costellazione, alcune “isole” in cemento architettonico fungono da basamento per sculture e arbusti.

Giardini di saggezza. Pietro Porcinai, giardino di villa fiorita a Saronno 1952-1958

Sara Protasoni
2018-01-01

Abstract

Tra il 1952 e il 1958, Porcinai lavora al progetto e alla realizzazione del parco di Villa Fiorita a Saronno, chiamato a collaborare con lo studio BBPR che aveva iniziato il progetto di ampliamento e riforma della proprietà Riva (importante famiglia di industriali del tessile nel Varesotto), nel 1947. Due sono gli aspetti più interessanti della realizzazione. In primo luogo la cura nel modellare il terreno per rafforzare la concezione spaziale del progetto e per produrre, insieme con la disposizione degli alberi per esemplari isolati, macchie e filari, un potente effetto di dilatazione delle singole unità di paesaggio. Si tratta di un elemento caratteristico dell’approccio di Porcinai al disegno del paesaggio, riproposto in diverse occasioni, che riprende tecniche tipiche del landscaping di matrice anglosassone e nordica. Nel caso specifico supplisce alla mancanza di un panorama di sfondo rispetto al quale orientare le sequenze visive del parco, come invece più volte sperimentato in altri incarichi, ad esempio nei progetti fiesolani. Il secondo elemento, che caratterizza la parte di parco più aperta e libera dal punto di vista del programma e che è l’immagine più nota e riconoscibile del progetto, è l’introduzione di un disegno del giardino che propone in modo molto innovativo la figura del cerchio, guardando alle ricerche formali sulla figura del cerchio condotte nel campo dall’arte moderna (Kandinskij in particolare) e contemporanea (tra arte concettuale e minimalista), in una composizione costruita intorno alla ripetizione, intersezione e disseminazione di elementi di diversa grandezza. undici vasche d’acqua a pianta circolare, collegate e talvolta attraversate da un percorso in grandi masselli in pietra, si inseriscono secondo un disegno irregolare in un sistema di radure delimitate da gruppi di alberi di prima grandezza. Le vasche sono dispositivi accuratamente progettati per la formazione di giardini acquatici e propongono un’ingegnosa soluzione per quanto riguarda il controllo della qualità dell’acqua. Quella più grande contiene acqua trattata per impedire la formazione di alghe, quindi inadatta alla crescita di vegetazione; all’interno, altre vasche di diametro inferiore contengono acqua naturale per permettere la coltivazione di piante acquatiche. Sempre sul motivo del cerchio, secondo una disposizione libera che genera una sorta di costellazione, alcune “isole” in cemento architettonico fungono da basamento per sculture e arbusti.
2018
ARK
Pietro Porcinai, Villa Fiorita, Landscaping, Giardino, Arte
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