Percepire il paesaggio è quindi esercizio complesso che implica in primo luogo un coinvolgimento multisensoriale nel cogliere le tracce della vita vissuta nell’ambiente circostante; la sua comunicazione può avvenire con modalità differenti e essere al tempo stesso il portato di elaborazioni mediate da dispositivi ottici, espressioni di culture visuali. Nella percezione del paesaggio il ruolo svolto dalle immagini si profila dunque tutt’altro che secondario per il rapporto tra osservatore e osservato, per il potere che un’immagine ha di significare qualcosa, non ultimo aspetto, anche per la capacità dell’osservatore di interpretare quel significato. In altri termini, la percezione del paesaggio e le immagini che ne sono espressione, non rispondono mai a una presunta “oggettività”, ma sono il portato della complessa dimensione immateriale che lega l’uomo all’ambiente, mediata da una cultura e dai suoi dispositivi di rappresentazione. Con questo taglio critico, l’obiettivo del presente contributo è rivolto ad affrontare una concisa ricognizione riguardante dispositivi e strumenti di rappresentazione, che nel loro rapporto tra innovazione e tradizione, assumono la percezione quale momento privilegiato del processo di significazione e reinterpretazione del paesaggio.
Vecchi e nuovi dispositivi di realtà virtuale: percepire il paesaggio tra immaginazione e progetto
Salerno Rossella
2018-01-01
Abstract
Percepire il paesaggio è quindi esercizio complesso che implica in primo luogo un coinvolgimento multisensoriale nel cogliere le tracce della vita vissuta nell’ambiente circostante; la sua comunicazione può avvenire con modalità differenti e essere al tempo stesso il portato di elaborazioni mediate da dispositivi ottici, espressioni di culture visuali. Nella percezione del paesaggio il ruolo svolto dalle immagini si profila dunque tutt’altro che secondario per il rapporto tra osservatore e osservato, per il potere che un’immagine ha di significare qualcosa, non ultimo aspetto, anche per la capacità dell’osservatore di interpretare quel significato. In altri termini, la percezione del paesaggio e le immagini che ne sono espressione, non rispondono mai a una presunta “oggettività”, ma sono il portato della complessa dimensione immateriale che lega l’uomo all’ambiente, mediata da una cultura e dai suoi dispositivi di rappresentazione. Con questo taglio critico, l’obiettivo del presente contributo è rivolto ad affrontare una concisa ricognizione riguardante dispositivi e strumenti di rappresentazione, che nel loro rapporto tra innovazione e tradizione, assumono la percezione quale momento privilegiato del processo di significazione e reinterpretazione del paesaggio.File | Dimensione | Formato | |
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