Le nuove questioni sociali, ambientali ed ecologiche della città e del territorio contemporaneo dell’epoca ‘antropocenica’ (Crutzen 2005), che interessano direttamente il nostro benessere e la qualità del vivere urbano, e che riguardano tanto i temi delle disuguaglianze (di condizioni economica e lavorativa rispetto a privilegi, risorse e compensi, di sicurezza, di accessibilità - in senso materiale e immateriale – di fruibilità, di genere, ecc.) che quelli dell’adattamento al cambiamento climatico, della prevenzione dei rischi (idrogeologico, sismico, ecc.), della sicurezza alimentare e più in generale della limitazione dei processi di antropizzazione del territorio, impongono un cambiamento radicale dei paradigmi e delle forme della pianificazione e del progetto urbanistico. Una revisione non solo dei modelli tradizionali dell’urbanistica moderna, prevalentemente orientati a governare processi di crescita urbana e di infrastrutturazione del territorio che, tra i diversi effetti, hanno compromesso e ridotto la disponibilità di molte risorse naturali; ma anche dei modelli più recenti che, in una fase di profonda contrazione dei sistemi economici di matrice industriale, si sono concentrati per lo più sul governo puntuale delle trasformazioni e delle riconversioni delle dismissioni urbane, senza tuttavia riuscire né a limitare l’intensità persistente dei processi urbanizzativi diffusi, né a innestare più ampi effetti di rigenerazione urbana (nelle sue molteplici componenti: ambientali, sociali, abitative e occupazionali) all’interno di tessuti sempre meno efficienti e vivibili della città consolidata. Modelli urbanistici che, infine, sembrano non essere stati in grado di riconoscere e affrontare con prontezza e con strategie adeguate quei fenomeni di abbandono e dismissione territoriale che hanno lasciato paesaggi e contesti in cui le componenti naturalistiche e i valori culturali e identitari tradizionali, oggi mostrano condizioni di degrado profondo, per affrontare le quali servono capacità di governo, in termini di risorse e di coesione territoriale, attualmente difficilmente rintracciabili.
Priorità per il progetto urbanistico. Reti ambientali, nuovi standard e rigenerazione urbana
A. Arcidiacono;
2018-01-01
Abstract
Le nuove questioni sociali, ambientali ed ecologiche della città e del territorio contemporaneo dell’epoca ‘antropocenica’ (Crutzen 2005), che interessano direttamente il nostro benessere e la qualità del vivere urbano, e che riguardano tanto i temi delle disuguaglianze (di condizioni economica e lavorativa rispetto a privilegi, risorse e compensi, di sicurezza, di accessibilità - in senso materiale e immateriale – di fruibilità, di genere, ecc.) che quelli dell’adattamento al cambiamento climatico, della prevenzione dei rischi (idrogeologico, sismico, ecc.), della sicurezza alimentare e più in generale della limitazione dei processi di antropizzazione del territorio, impongono un cambiamento radicale dei paradigmi e delle forme della pianificazione e del progetto urbanistico. Una revisione non solo dei modelli tradizionali dell’urbanistica moderna, prevalentemente orientati a governare processi di crescita urbana e di infrastrutturazione del territorio che, tra i diversi effetti, hanno compromesso e ridotto la disponibilità di molte risorse naturali; ma anche dei modelli più recenti che, in una fase di profonda contrazione dei sistemi economici di matrice industriale, si sono concentrati per lo più sul governo puntuale delle trasformazioni e delle riconversioni delle dismissioni urbane, senza tuttavia riuscire né a limitare l’intensità persistente dei processi urbanizzativi diffusi, né a innestare più ampi effetti di rigenerazione urbana (nelle sue molteplici componenti: ambientali, sociali, abitative e occupazionali) all’interno di tessuti sempre meno efficienti e vivibili della città consolidata. Modelli urbanistici che, infine, sembrano non essere stati in grado di riconoscere e affrontare con prontezza e con strategie adeguate quei fenomeni di abbandono e dismissione territoriale che hanno lasciato paesaggi e contesti in cui le componenti naturalistiche e i valori culturali e identitari tradizionali, oggi mostrano condizioni di degrado profondo, per affrontare le quali servono capacità di governo, in termini di risorse e di coesione territoriale, attualmente difficilmente rintracciabili.File | Dimensione | Formato | |
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