Molte affermazioni sostenute da economisti, politici e giornalisti non trovano alcun fondamento. Le statistiche economiche mondiali non collocano l’Italia là dove sarebbe più corretto che fosse: considerazioni che valgono per i porti, la logistica, le strade e la sicurezza. Abbiamo la più alta densità di infrastrutture e una delle più estese reti a pedaggio del mondo – fattore che non pare essere considerato nei documenti ufficiali. Quando si discetta di trasporti senza essere oggettivi le scelte strategiche sono fondamentali: errate valutazioni portano a investimenti errati oppure innescano problemi a livello di sicurezza. I falsi miti – sostenuti per interessi politici o semplice esterofilia – sono stati mostrati con alcuni casi. Le errate congetture formulate per il viadotto Morandi – è possibile siano state dettate nella ricerca immediata di un capro espiatorio oppure - forse e più tristemente – per motivi economici: ma gli elementi raccolti e illustrati nel corso della serata non comprovano il collasso strutturale come causa prima del crollo del viadotto. Sui media la comunicazione è stata indirizzata a senso unico ma è molto probabile che i primi soccorritori e gli esperti intervenuti si fossero accorti della reale dinamica del crollo e siano stati messi a tacere: e così la parola “esplosione” è stata veicolata nei giorni successivi per l’immediata distruzione dell’intero viadotto e per risolvere la questione delle abitazioni sottostanti. Questo ruolo dei media forse è la parte più triste. Il crollo è stato una tragica fatalità e forse poteva essere evitato: colpa, in questo caso sì – del gestore autostradale che non ha pensato – con allerta meteo arancione e avviso di tempesta elettrica in atto – di porre in essere tutte le procedure che sussistono per il carico-scarico delle autocisterne: non si può vietare il transito ai telonati in caso di vento forte sui viadotti liguri e non avere regolamenti per temporali in atto. Il clima cambia e dobbiamo ampliare i protocolli di sicurezza.

Falsi miti ed errate congetture nell’ingegneria dei trasporti

Villani, Paola
2018-01-01

Abstract

Molte affermazioni sostenute da economisti, politici e giornalisti non trovano alcun fondamento. Le statistiche economiche mondiali non collocano l’Italia là dove sarebbe più corretto che fosse: considerazioni che valgono per i porti, la logistica, le strade e la sicurezza. Abbiamo la più alta densità di infrastrutture e una delle più estese reti a pedaggio del mondo – fattore che non pare essere considerato nei documenti ufficiali. Quando si discetta di trasporti senza essere oggettivi le scelte strategiche sono fondamentali: errate valutazioni portano a investimenti errati oppure innescano problemi a livello di sicurezza. I falsi miti – sostenuti per interessi politici o semplice esterofilia – sono stati mostrati con alcuni casi. Le errate congetture formulate per il viadotto Morandi – è possibile siano state dettate nella ricerca immediata di un capro espiatorio oppure - forse e più tristemente – per motivi economici: ma gli elementi raccolti e illustrati nel corso della serata non comprovano il collasso strutturale come causa prima del crollo del viadotto. Sui media la comunicazione è stata indirizzata a senso unico ma è molto probabile che i primi soccorritori e gli esperti intervenuti si fossero accorti della reale dinamica del crollo e siano stati messi a tacere: e così la parola “esplosione” è stata veicolata nei giorni successivi per l’immediata distruzione dell’intero viadotto e per risolvere la questione delle abitazioni sottostanti. Questo ruolo dei media forse è la parte più triste. Il crollo è stato una tragica fatalità e forse poteva essere evitato: colpa, in questo caso sì – del gestore autostradale che non ha pensato – con allerta meteo arancione e avviso di tempesta elettrica in atto – di porre in essere tutte le procedure che sussistono per il carico-scarico delle autocisterne: non si può vietare il transito ai telonati in caso di vento forte sui viadotti liguri e non avere regolamenti per temporali in atto. Il clima cambia e dobbiamo ampliare i protocolli di sicurezza.
2018
trasporti, infrastrutture, economia, finanzia, crollo, sicurezza, viadotto Morandi, Polcevera
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