«Luoghi terzi» per la cultura

Sostenibilità e utilità sociale vanno intese, anche nell’ambito delle biblioteche pubbliche, come facce di una stessa medaglia. La sostenibilità va intesa in senso ampio, soprattutto come gestione razionale delle risorse a disposizione in funzione degli obiettivi. L’utilità sociale della biblioteca pubblica, che sarà il tema principale che intendo affrontare nel mio intervento, deve partire da un radicale ripensamento dei contenuti e dell’organizzazione funzionale stessa della biblioteca, provando anche ad applicare – opportunamente declinate nelle realtà locali – le buone pratiche che si possono osservare all’Estero, dal Regno Unito alla Danimarca. La biblioteca dovrebbe diventare un condensatore sociale di promozione di politiche culturale, un’ “Open Library” che grazie a un progetto accurato degli spazi e dei servizi riesca a offrire orari ampi di apertura (mediante automazione dei servizi), integrando servizi bibliotecari con altri servizi e attività, quali i Servizi al Cittadino, attività legate alla formazione permanente, al gioco, al tempo libero, alla creatività, instaurando partnership e alleanze con altri enti e istituzioni.