Intorno alla metà degli anni Cinquanta alcuni giovani architetti torinesi, Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Giorgio Raineri, Elio Luzi, Sergio Jaretti, Pietro Derossi, decidono che i tempi della dieta razionalista sono conclusi, che le Torri Rivella non fanno più paura e i bow-window possono tornare a corrugare le fronti dei palazzi della loro città, come nell'Ottocento. C'è chi chiama tale ritorno neoliberty e ipotizza una tendenza generazionale. L'autore vuole provare a dimostrare che il neoliberty nasce a Torino, e non poteva essere altrimenti, perché solo a Torino è venuta a maturarsi una certa "situazione": un nome su tutti, Italo Cremona.
L'altra faccia della luna. Origini del neoliberty a Torino
Elvio Manganaro
2018-01-01
Abstract
Intorno alla metà degli anni Cinquanta alcuni giovani architetti torinesi, Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Giorgio Raineri, Elio Luzi, Sergio Jaretti, Pietro Derossi, decidono che i tempi della dieta razionalista sono conclusi, che le Torri Rivella non fanno più paura e i bow-window possono tornare a corrugare le fronti dei palazzi della loro città, come nell'Ottocento. C'è chi chiama tale ritorno neoliberty e ipotizza una tendenza generazionale. L'autore vuole provare a dimostrare che il neoliberty nasce a Torino, e non poteva essere altrimenti, perché solo a Torino è venuta a maturarsi una certa "situazione": un nome su tutti, Italo Cremona.| File | Dimensione | Formato | |
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