’architettura, l’urbanistica e la pianificazione territoriale hanno guidato e accompagnato nella storia i processi di trasformazione dell’aspetto e del modo di abitare. Nelle moderne città, capisaldi di sistemi territoriali dalle caratteristiche geo-morfologiche e architettoniche definite ma insieme nodi relazionali interconnessi che trascendono lo spazio fisico e tangibile, coesistono spinte al cambiamento e tendenze al radicamento. In tema di città, futuro e partecipazione, l’Unione Europea nel 2011 ha proposto l’adozione di modelli globali di sviluppo sostenibile basati sul territorio e sui bisogni delle persone: modelli di governance orientati alla creazione di visioni condivise e previsioni di lungo periodo, per gestire consapevolmente le transizioni e superare i conflitti dovuti alle contraddizioni tra i diversi obiettivi. In tale contesto, una politica di intervento programmato per la riqualificazione dei sistemi tecnologico-edilizi degli edifici diventa una necessità all’interno di una strategia di valorizzazione del patrimonio immobiliare e del tessuto urbano. Negli ultimi anni si è avviato un processo di progressiva presa di coscienza da parte della cultura architettonica di temi, problemi e dimensioni progettuali che si traduce in un nuovo atteggiamento intellettuale teso alla ricerca referente dell’operare nel mondo reale. La progettazione architettonica, con il contributo della cultura tecnologica torna ad incontrare i reali bisogni dell’utenza svolgendo il ruolo di fecondatrice di processi condivisi, attenta alle risorse (materiali ed immateriali) del territorio ovvero alla cultura materiale delle comunità ed alle condizioni tecniche, economiche e produttive dei contesti. La dimensione processuale del progetto, legata alle variabili fondamentali tecnico economiche, ambientali e sociali, spinge la ricerca ad indagare il campo di intersezione che si genera dall’incrocio tra i processi che caratterizzano la cultura del progetto contemporaneo e quella componente disciplinare dei future studies, in letteratura DOA (discipline of Anticipation), che “develops, sort and diffuses descriptions of the processes/systems on anticipation on how the later-than now enter into reality”.1 L’area dell’innovazione continua o self-innovation, supportata dalle infinite possibilità offerte dall’Information Technology (IT) è trainata dagli studi sull’applicazione di nuovi materiali o nuove soluzioni. In questo contesto l’attività di ricerca riveste un ruolo attivo nella costruzione di conoscenze, norme e pratiche operative.
Building Automation e riqualificazione energetica a supporto della valorizzazione degli edifici
L. Baiardi
2018-01-01
Abstract
’architettura, l’urbanistica e la pianificazione territoriale hanno guidato e accompagnato nella storia i processi di trasformazione dell’aspetto e del modo di abitare. Nelle moderne città, capisaldi di sistemi territoriali dalle caratteristiche geo-morfologiche e architettoniche definite ma insieme nodi relazionali interconnessi che trascendono lo spazio fisico e tangibile, coesistono spinte al cambiamento e tendenze al radicamento. In tema di città, futuro e partecipazione, l’Unione Europea nel 2011 ha proposto l’adozione di modelli globali di sviluppo sostenibile basati sul territorio e sui bisogni delle persone: modelli di governance orientati alla creazione di visioni condivise e previsioni di lungo periodo, per gestire consapevolmente le transizioni e superare i conflitti dovuti alle contraddizioni tra i diversi obiettivi. In tale contesto, una politica di intervento programmato per la riqualificazione dei sistemi tecnologico-edilizi degli edifici diventa una necessità all’interno di una strategia di valorizzazione del patrimonio immobiliare e del tessuto urbano. Negli ultimi anni si è avviato un processo di progressiva presa di coscienza da parte della cultura architettonica di temi, problemi e dimensioni progettuali che si traduce in un nuovo atteggiamento intellettuale teso alla ricerca referente dell’operare nel mondo reale. La progettazione architettonica, con il contributo della cultura tecnologica torna ad incontrare i reali bisogni dell’utenza svolgendo il ruolo di fecondatrice di processi condivisi, attenta alle risorse (materiali ed immateriali) del territorio ovvero alla cultura materiale delle comunità ed alle condizioni tecniche, economiche e produttive dei contesti. La dimensione processuale del progetto, legata alle variabili fondamentali tecnico economiche, ambientali e sociali, spinge la ricerca ad indagare il campo di intersezione che si genera dall’incrocio tra i processi che caratterizzano la cultura del progetto contemporaneo e quella componente disciplinare dei future studies, in letteratura DOA (discipline of Anticipation), che “develops, sort and diffuses descriptions of the processes/systems on anticipation on how the later-than now enter into reality”.1 L’area dell’innovazione continua o self-innovation, supportata dalle infinite possibilità offerte dall’Information Technology (IT) è trainata dagli studi sull’applicazione di nuovi materiali o nuove soluzioni. In questo contesto l’attività di ricerca riveste un ruolo attivo nella costruzione di conoscenze, norme e pratiche operative.File | Dimensione | Formato | |
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