Il volume esamina le vicende della ricostruzione urbanistico-edilizia e monumentale a Milano nel secondo dopoguerra, con particolare riferimento alle questioni legate alla realizzazione della cosiddetta ‘Racchetta’, grande arteria di attraversamento della città con andamento est-ovest. Ideata per allontanare il traffico dal centro storico, e in particolare da piazza del Duomo, la nuova strada si sarebbe dovuta sviluppare da piazza San Babila fino a piazza Missori per proseguire fino a corso Magenta, tagliando il tessuto storico di antichi quartieri del centro cittadino. La progettazione urbanistica per la sua costruzione, intercettando presenze monumentali e aree con rinvenimenti archeologici da tutelare, mette in particolare evidenza il conflitto tra i differenti ‘attori’ coinvolti, direttamente o indirettamente, nella ricostruzione: l’amministrazione comunale con i propri apparati (specie la Divisione urbanistica); le istituzioni statali per la tutela del patrimonio monumentale e archeologico; la classe professionale (architetti, ingegneri, urbanisti); le imprese di costruzione e i gruppi immobiliari, animati da forti interessi speculativi. L’analisi del dibattito connesso al processo decisionale per la costruzione della ‘Racchetta’ (completata solo per la parte costituita dagli attuali corso Europa, via Larga e via Albricci) e la verifica dei relativi esiti, trasferiti nelle determinazioni operative concretamente attuate, mette in luce l’origine delle scelte che hanno determinato l’attuale volto di una parte significativa del centro storico di Milano.

"Milano post-bellica. La 'Racchetta' e i monumenti". Questioni di tutela monumentale e archeologica nella ricostruzione urbanistica e architettonica del centro storico.

S. Pesenti
2018-01-01

Abstract

Il volume esamina le vicende della ricostruzione urbanistico-edilizia e monumentale a Milano nel secondo dopoguerra, con particolare riferimento alle questioni legate alla realizzazione della cosiddetta ‘Racchetta’, grande arteria di attraversamento della città con andamento est-ovest. Ideata per allontanare il traffico dal centro storico, e in particolare da piazza del Duomo, la nuova strada si sarebbe dovuta sviluppare da piazza San Babila fino a piazza Missori per proseguire fino a corso Magenta, tagliando il tessuto storico di antichi quartieri del centro cittadino. La progettazione urbanistica per la sua costruzione, intercettando presenze monumentali e aree con rinvenimenti archeologici da tutelare, mette in particolare evidenza il conflitto tra i differenti ‘attori’ coinvolti, direttamente o indirettamente, nella ricostruzione: l’amministrazione comunale con i propri apparati (specie la Divisione urbanistica); le istituzioni statali per la tutela del patrimonio monumentale e archeologico; la classe professionale (architetti, ingegneri, urbanisti); le imprese di costruzione e i gruppi immobiliari, animati da forti interessi speculativi. L’analisi del dibattito connesso al processo decisionale per la costruzione della ‘Racchetta’ (completata solo per la parte costituita dagli attuali corso Europa, via Larga e via Albricci) e la verifica dei relativi esiti, trasferiti nelle determinazioni operative concretamente attuate, mette in luce l’origine delle scelte che hanno determinato l’attuale volto di una parte significativa del centro storico di Milano.
2018
Altralinea
978-88-94869-35-4
Milano, post WWII urban reconstruction, city centre, monuments restoration
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