The essay reconstructs the main features of the Convent of St. Anthony Abbot built at the beginning of the 18th century in Cassano d'Adda by the Order of Minor Capuchins Friars in adherence to the internal legislative requirements and figurative styles associated with their own building tradition. With absolute scientific rigor, the author proposes a careful analysis of archival documentation, largely unpublished, offering new iconographic-typological readings of the architectural complex and giving reason for the choices made by the client, who wanted to use specific building materials and used mainly wood to make the interior furnishings for the church, the ecclesiastical furnishings and the scenic tabernacle-temple commissioned to Fr. Francesco da Cedrate. The text also offers a reflection on the functional vision of the spaces that once characterized the volumetry of the original convent, a conscious manifestation of the charisma of the order that is here concretely exposed through a sequential view of specific sectors, separated by “filter spaces”. The little-known Cassano convent is therefore proposed as a proto-type of one of the ideal models of the Franciscan-capuchin architecture of the smaller urban centers, capable of transforming the architectural structure into meaningful testable form, open also to accommodate the canvases of significant eighteenth-century artists, such as Stefano Maria Legnani named the Legnanino and Filippo Abbiati.

Il saggio ricostruisce i caratteri principali del Convento di Sant’Antonio abate edificato all’inizio del XVIII secolo a Cassano d’Adda dall’Ordine dei Frati Minori Cappuccini in adesione alle prescrizioni legislative interne e agli stilemi figurativi afferenti alla propria tradizione edilizia. Con assoluto rigore scientifico l’autore propone un’attenta analisi della documentazione archivistica, in grande parte inedita, offrendo nuove letture iconografico-tipologiche del complesso architettonico e dando ragione delle scelte impiegate dalla committenza, che volle impiegare specifici materiali edili e che utilizzò principalmente il legno per realizzare gli arredi interni alla chiesa, i suppellettile ecclesiastica e il scenografico tabernacolo-tempietto commissionato a fra Francesco da Cedrate. Il testo offre anche una riflessione sulla visione funzionale degli spazi che un tempo caratterizzavano la volumetria dell’originario convento, cosciente manifestazione del carisma dell’ordine che qui concretamente si palesa attraverso una visione sequenziale di specifici settori, separati tra oro da ‘spazi filtro’. Il poco noto convento cassanese viene dunque proposto come proto-tipo di uno dei modelli ideali di architettura francescano-cappuccina dei centri urbani minori, capace di trasformare la struttura architettonica in forma significante esperibile, aperta anche ad ospitare tele di significativi artisti settecenteschi, quali Stefano Maria Legnani detto il Legnanino e Filippo Abbiati.

Per una lettura tipologica dell’architettura cappuccinaː l’esempio del convento di Sant’Antonio a Cassano d’Adda

F. Zanzottera
2017-01-01

Abstract

The essay reconstructs the main features of the Convent of St. Anthony Abbot built at the beginning of the 18th century in Cassano d'Adda by the Order of Minor Capuchins Friars in adherence to the internal legislative requirements and figurative styles associated with their own building tradition. With absolute scientific rigor, the author proposes a careful analysis of archival documentation, largely unpublished, offering new iconographic-typological readings of the architectural complex and giving reason for the choices made by the client, who wanted to use specific building materials and used mainly wood to make the interior furnishings for the church, the ecclesiastical furnishings and the scenic tabernacle-temple commissioned to Fr. Francesco da Cedrate. The text also offers a reflection on the functional vision of the spaces that once characterized the volumetry of the original convent, a conscious manifestation of the charisma of the order that is here concretely exposed through a sequential view of specific sectors, separated by “filter spaces”. The little-known Cassano convent is therefore proposed as a proto-type of one of the ideal models of the Franciscan-capuchin architecture of the smaller urban centers, capable of transforming the architectural structure into meaningful testable form, open also to accommodate the canvases of significant eighteenth-century artists, such as Stefano Maria Legnani named the Legnanino and Filippo Abbiati.
2017
Il saggio ricostruisce i caratteri principali del Convento di Sant’Antonio abate edificato all’inizio del XVIII secolo a Cassano d’Adda dall’Ordine dei Frati Minori Cappuccini in adesione alle prescrizioni legislative interne e agli stilemi figurativi afferenti alla propria tradizione edilizia. Con assoluto rigore scientifico l’autore propone un’attenta analisi della documentazione archivistica, in grande parte inedita, offrendo nuove letture iconografico-tipologiche del complesso architettonico e dando ragione delle scelte impiegate dalla committenza, che volle impiegare specifici materiali edili e che utilizzò principalmente il legno per realizzare gli arredi interni alla chiesa, i suppellettile ecclesiastica e il scenografico tabernacolo-tempietto commissionato a fra Francesco da Cedrate. Il testo offre anche una riflessione sulla visione funzionale degli spazi che un tempo caratterizzavano la volumetria dell’originario convento, cosciente manifestazione del carisma dell’ordine che qui concretamente si palesa attraverso una visione sequenziale di specifici settori, separati tra oro da ‘spazi filtro’. Il poco noto convento cassanese viene dunque proposto come proto-tipo di uno dei modelli ideali di architettura francescano-cappuccina dei centri urbani minori, capace di trasformare la struttura architettonica in forma significante esperibile, aperta anche ad ospitare tele di significativi artisti settecenteschi, quali Stefano Maria Legnani detto il Legnanino e Filippo Abbiati.
Architettura conventuale, Architettura Cappuccina, Ordine dei Frati Minori Cappuccini, Architettura religiosa, Cappuccini, Cassano d'Adda, Francesco da Cedrate, Angelo Osio da Cassano d'Adda
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