Il volume raccoglie contributi di specialisti e giovani ricercatori allo scopo di valorizzare il materiale documentario delle Banche Dati Gonzaga (Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te) in materia di Storia dell'Architettura. Lo studio della corrispondenza ha ispirato una suddivisione per ambiti geografici con quattro ideali sezioni rispettivamente dedicate ai ducati di Mantova e di Milano, alla Repubblica di Venezia, allo Stato Pontificio e, infine, all'Impero Asburgico, mettendo in evidenza le relazioni artistiche e diplomatiche fra la Corte gonzaghesca e i principali centri culturali di Europa, fra XVI e XVII secolo. Infatti i quasi quattro secoli di governo gonzaghesco hanno certamente costituito, nel panorama europeo di Antico Regime, un primato di continuità politica e amministrativa, ma anche di continuità artistica. Sebbene la dispersione delle raccolte gonzaghesche abbia svuotato e depauperato il Palazzo Ducale e quanto resta delle dimore abitate dai signori di Mantova, il valore delle architetture di matrice gonzaghesca resta indiscusso e indiscutibile. Sempre aggiornati agli sviluppi dell’arte edificatoria, spesso essi stessi promotori di innovative tendenze nell’arte di edificare e nelle modalità dell’abitare, i Gonzaga si sono avvalsi di architetti, ingegneri, pittori, scultori, maestranze e artigiani di gran vaglia, prevalentemente ricercati al di là dei ristretti confini mantovani, con l’acuta competenza di committenti interessati e criticamente attivi nella progettazione dei singoli edifici, o, più estensivamente, della città e del contado. La consultazione delle Banche Dati Gonzaga restituisce, per il periodo 1563-1630, mediante documenti noti e meno noti, l’intreccio di relazioni e l’articolato intersecarsi di eventi, mai casuali, con cui e grazie ai quali, sono state erette o trasformate le scenografie di pietra viva o cotta (mattoni e malta di calce), che hanno fatto da sfondo alla vita della corte che, per più di duecento anni, ha rappresentato, nel panorama europeo, un indiscusso punto di riferimento per ricchezza patrimoniale, abilità politica, accortezza amministrativa, raffinato ed aggiornato gusto artistico. I saggi raccolti in questo volume ripercorrono alcuni momenti salienti del secolo e mezzo di maggior fulgore, quello caratterizzato dal governo di Guglielmo, Vincenzo I, Francesco IV e Ferdinando Gonzaga, con riflessioni di sintesi sull’evoluzione del gusto e del fare artistico (come nel caso della pittura di architettura esposta da Renato Berzaghi) o focalizzando su episodi edilizi circostanziati, noti e meno noti (l’edificazione della mantovana basilica palatina di Santa Barbara, l’intenzione di erigere un giardino pensile nel castello di Praga, l’innalzamento di obelischi nella Roma papalina, nei contributi di Carlo Togliani, Alessandra Alvisi e Cecilia Baraldi), su relazioni internazionali finalizzate all’assunzione di professionisti nelle arti e nelle tecniche (gli architetti e gli ingegneri candidati alle prefetture o alle consulenze ducali, studiati da Francesco Repishti ed Elena Svalduz), su rapporti informativi intenzionali ed occasionali provenienti dall’estero e prevalentemente da Roma, recettore e motore incastonato al centro della penisola e del Mediterraneo (come esposto da Guglielmo Villa, Daniela Sogliani e Simona Bellesini). Questa raccolta di saggi, non costituisce certo il punto di arrivo di un’indagine, ma nemmeno quello di avvio, quanto piuttosto una tappa intermedia che può accrescere le conoscenze ad oggi maturate sull’architettura dei Gonzaga e per i Gonzaga.
Architettura e urbanistica nei carteggi gonzagheschi. Contributi per l'età moderna
SOGLIANI, DANIELA;C. Togliani
2017-01-01
Abstract
Il volume raccoglie contributi di specialisti e giovani ricercatori allo scopo di valorizzare il materiale documentario delle Banche Dati Gonzaga (Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te) in materia di Storia dell'Architettura. Lo studio della corrispondenza ha ispirato una suddivisione per ambiti geografici con quattro ideali sezioni rispettivamente dedicate ai ducati di Mantova e di Milano, alla Repubblica di Venezia, allo Stato Pontificio e, infine, all'Impero Asburgico, mettendo in evidenza le relazioni artistiche e diplomatiche fra la Corte gonzaghesca e i principali centri culturali di Europa, fra XVI e XVII secolo. Infatti i quasi quattro secoli di governo gonzaghesco hanno certamente costituito, nel panorama europeo di Antico Regime, un primato di continuità politica e amministrativa, ma anche di continuità artistica. Sebbene la dispersione delle raccolte gonzaghesche abbia svuotato e depauperato il Palazzo Ducale e quanto resta delle dimore abitate dai signori di Mantova, il valore delle architetture di matrice gonzaghesca resta indiscusso e indiscutibile. Sempre aggiornati agli sviluppi dell’arte edificatoria, spesso essi stessi promotori di innovative tendenze nell’arte di edificare e nelle modalità dell’abitare, i Gonzaga si sono avvalsi di architetti, ingegneri, pittori, scultori, maestranze e artigiani di gran vaglia, prevalentemente ricercati al di là dei ristretti confini mantovani, con l’acuta competenza di committenti interessati e criticamente attivi nella progettazione dei singoli edifici, o, più estensivamente, della città e del contado. La consultazione delle Banche Dati Gonzaga restituisce, per il periodo 1563-1630, mediante documenti noti e meno noti, l’intreccio di relazioni e l’articolato intersecarsi di eventi, mai casuali, con cui e grazie ai quali, sono state erette o trasformate le scenografie di pietra viva o cotta (mattoni e malta di calce), che hanno fatto da sfondo alla vita della corte che, per più di duecento anni, ha rappresentato, nel panorama europeo, un indiscusso punto di riferimento per ricchezza patrimoniale, abilità politica, accortezza amministrativa, raffinato ed aggiornato gusto artistico. I saggi raccolti in questo volume ripercorrono alcuni momenti salienti del secolo e mezzo di maggior fulgore, quello caratterizzato dal governo di Guglielmo, Vincenzo I, Francesco IV e Ferdinando Gonzaga, con riflessioni di sintesi sull’evoluzione del gusto e del fare artistico (come nel caso della pittura di architettura esposta da Renato Berzaghi) o focalizzando su episodi edilizi circostanziati, noti e meno noti (l’edificazione della mantovana basilica palatina di Santa Barbara, l’intenzione di erigere un giardino pensile nel castello di Praga, l’innalzamento di obelischi nella Roma papalina, nei contributi di Carlo Togliani, Alessandra Alvisi e Cecilia Baraldi), su relazioni internazionali finalizzate all’assunzione di professionisti nelle arti e nelle tecniche (gli architetti e gli ingegneri candidati alle prefetture o alle consulenze ducali, studiati da Francesco Repishti ed Elena Svalduz), su rapporti informativi intenzionali ed occasionali provenienti dall’estero e prevalentemente da Roma, recettore e motore incastonato al centro della penisola e del Mediterraneo (come esposto da Guglielmo Villa, Daniela Sogliani e Simona Bellesini). Questa raccolta di saggi, non costituisce certo il punto di arrivo di un’indagine, ma nemmeno quello di avvio, quanto piuttosto una tappa intermedia che può accrescere le conoscenze ad oggi maturate sull’architettura dei Gonzaga e per i Gonzaga.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Sogliani_Togliani_Architettura e Urbanistica ... I Gonzaga Digitali_2017.pdf
Accesso riservato
Descrizione: Curatela
:
Publisher’s version
Dimensione
5.11 MB
Formato
Adobe PDF
|
5.11 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.