Il concetto di innovazione in ambito moda non è più soltanto legato alla ricerca formale, tecnologica e linguistica: l’attuale assetto politico e sociale richiede un cambiamento molto più radicale, in grado di ridefinire la sfera valoriale legata al prodotto, arrivando a configurare un diverso atteggiamento di consumo, che metta in discussione le logiche di precoce invecchiamento del prodotto e stabilisca dei nuovi codici relazionali tra soggetto ed oggetto. Codici che sempre più negli ultimi anni il design sta ricercando nelle specificità e nelle identità locali, non solo per concepire prodotti con un alto contenuto narrativo, ma anche come stimolo per l’innovazione, ricercando nuovi linguaggi, valorizzando le potenzialità e la dimensione emozionale, innovando nei processi e nella concezione del prodotto finito. La stretta relazione tra prodotto ed territorio sta spingendo sempre più aziande a confrontarsi con le specificità locali in termini di reperimento delle materie prime, recupero e reinterpretazione delle tecniche artigianali, definizione dei codici stilistici con riferimento a culture e tradizioni specifiche. Il colore in questo senso sta giocando un ruolo fondamentale, come codice lingustico in grado di veicolare estetiche e valori rinnovati, ma anche come ricerca di una materia prima unica e strettamente legata al territorio. In particolare la rivitalizzazione delle pratiche legate alla tintura naturale, spinge a sperimentare processi progettuali e produttivi innovativi, in un’ottica di valorizzazione delle diversità biologiche, culturali e sociali. A partire dall’analisi di queste, il paper mira a mostrare come possano essere considerati dei nuovi trend assets (what – specificità della materia prima; when – sensibilità alla variabile temporale; where – esclusività delle qualità territoriali; how – unicità dei processi; who – identità locali) per la progettazione di una nuova generazione di prodotti, auspicando ad un nuovo modello di consumo, che si basi su una riformulazione del concetto di benessere, non più ricercato nella quantità e nella vulnerabilità del rapporto soggetto-oggetto, quanto piuttosto nella costruzione di forti identità di prodotto che veicolino narrazioni positive e puntino sulla costruzione di un rapporto intimo e duraturo. Attraverso i risultati di una sperimentazione diretta, si arriverà quindi a definire un nuovo assetto progettuale, che prende forma a partire dalle specificità della tintura naturale, spesso viste dal mercato come forti limitazioni perché non congrue con le aspettative di una logica di consumo massivo, onnivoro e bulimico, ribaltando il punto di vista e facendo di esse i punti fondanti di questa nuova configurazione progettuale e di consumo, che vede nel tempo la variabile regolatrice di tutto il processo.

bioTREND DESIGN. Tintura naturale come valorizzazione delle diversità biologiche, culturali e sociali.

P. Visconti
2011-01-01

Abstract

Il concetto di innovazione in ambito moda non è più soltanto legato alla ricerca formale, tecnologica e linguistica: l’attuale assetto politico e sociale richiede un cambiamento molto più radicale, in grado di ridefinire la sfera valoriale legata al prodotto, arrivando a configurare un diverso atteggiamento di consumo, che metta in discussione le logiche di precoce invecchiamento del prodotto e stabilisca dei nuovi codici relazionali tra soggetto ed oggetto. Codici che sempre più negli ultimi anni il design sta ricercando nelle specificità e nelle identità locali, non solo per concepire prodotti con un alto contenuto narrativo, ma anche come stimolo per l’innovazione, ricercando nuovi linguaggi, valorizzando le potenzialità e la dimensione emozionale, innovando nei processi e nella concezione del prodotto finito. La stretta relazione tra prodotto ed territorio sta spingendo sempre più aziande a confrontarsi con le specificità locali in termini di reperimento delle materie prime, recupero e reinterpretazione delle tecniche artigianali, definizione dei codici stilistici con riferimento a culture e tradizioni specifiche. Il colore in questo senso sta giocando un ruolo fondamentale, come codice lingustico in grado di veicolare estetiche e valori rinnovati, ma anche come ricerca di una materia prima unica e strettamente legata al territorio. In particolare la rivitalizzazione delle pratiche legate alla tintura naturale, spinge a sperimentare processi progettuali e produttivi innovativi, in un’ottica di valorizzazione delle diversità biologiche, culturali e sociali. A partire dall’analisi di queste, il paper mira a mostrare come possano essere considerati dei nuovi trend assets (what – specificità della materia prima; when – sensibilità alla variabile temporale; where – esclusività delle qualità territoriali; how – unicità dei processi; who – identità locali) per la progettazione di una nuova generazione di prodotti, auspicando ad un nuovo modello di consumo, che si basi su una riformulazione del concetto di benessere, non più ricercato nella quantità e nella vulnerabilità del rapporto soggetto-oggetto, quanto piuttosto nella costruzione di forti identità di prodotto che veicolino narrazioni positive e puntino sulla costruzione di un rapporto intimo e duraturo. Attraverso i risultati di una sperimentazione diretta, si arriverà quindi a definire un nuovo assetto progettuale, che prende forma a partire dalle specificità della tintura naturale, spesso viste dal mercato come forti limitazioni perché non congrue con le aspettative di una logica di consumo massivo, onnivoro e bulimico, ribaltando il punto di vista e facendo di esse i punti fondanti di questa nuova configurazione progettuale e di consumo, che vede nel tempo la variabile regolatrice di tutto il processo.
2011
Colore e Colorimetria. Contributi Multidisciplinari
9788838760426
Innovazione, Tintura naturale, Ricerca applicata, Valorizzazione diversità biologiche
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1041000
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