La scuola dell’obbligo costituisce uno dei luoghi strategici dove è possibile promuovere l’inclusione sociale e le pari opportunità per tutti. Trattandosi di un servizio pubblico obbligatorio, universalistico (secondo il dettato della Costituzione, art. 33), realizzato in modo da garantire parità di accesso ed equità di trattamento a tutti gli aventi diritto, regolato da criteri di uniformità e diffuso omogeneamente su tutto il territorio, la scuola dell’obbligo dovrebbe costituire una sorta di “zoccolo duro” che promuove una città aperta ed eguale, capace di includere tutti i cittadini e ridurre il peso delle condizioni iniziali di svantaggio. Inoltre, la scuola costituisce la base per la promozione del capitale umano necessario allo sviluppo economico e alla competitività futura di Milano. Lo scopo di questo volume è di mostrare come mai questa funzione fondamentale della scuola dell’obbligo – ovvero quella di includere tutti i cittadini e di garantire loro pari opportunità – sia fortemente minacciata a Milano da una spiccata tendenza, rafforzatasi negli ultimi anni, alla polarizzazione degli allievi in istituti scolastici separati, in cui si concentrano di conseguenza bambini di estrazione sociale o di nazionalità e provenienza etnica molto omogenee. La scuola milanese appare di conseguenza, per effetto di questa tendenza, come un arcipelago in cui i diversi gruppi di allievi, distinti per origine etnica e/o per livello socio-economico, non si mescolano insieme ma si separano tra loro frequentando diversi istituti scolastici.
Dinamiche di segregazione scolastica e territoriale nell'area milanese
C. Pacchi;C. Ranci
2017-01-01
Abstract
La scuola dell’obbligo costituisce uno dei luoghi strategici dove è possibile promuovere l’inclusione sociale e le pari opportunità per tutti. Trattandosi di un servizio pubblico obbligatorio, universalistico (secondo il dettato della Costituzione, art. 33), realizzato in modo da garantire parità di accesso ed equità di trattamento a tutti gli aventi diritto, regolato da criteri di uniformità e diffuso omogeneamente su tutto il territorio, la scuola dell’obbligo dovrebbe costituire una sorta di “zoccolo duro” che promuove una città aperta ed eguale, capace di includere tutti i cittadini e ridurre il peso delle condizioni iniziali di svantaggio. Inoltre, la scuola costituisce la base per la promozione del capitale umano necessario allo sviluppo economico e alla competitività futura di Milano. Lo scopo di questo volume è di mostrare come mai questa funzione fondamentale della scuola dell’obbligo – ovvero quella di includere tutti i cittadini e di garantire loro pari opportunità – sia fortemente minacciata a Milano da una spiccata tendenza, rafforzatasi negli ultimi anni, alla polarizzazione degli allievi in istituti scolastici separati, in cui si concentrano di conseguenza bambini di estrazione sociale o di nazionalità e provenienza etnica molto omogenee. La scuola milanese appare di conseguenza, per effetto di questa tendenza, come un arcipelago in cui i diversi gruppi di allievi, distinti per origine etnica e/o per livello socio-economico, non si mescolano insieme ma si separano tra loro frequentando diversi istituti scolastici.File | Dimensione | Formato | |
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