giudizi relativi ad alcuni architetti milanesi espressi dagli ambasciatori e dagli emissari dei Gonzaga, già noti alla storiografia, oltre a permettere di esplorare alcuni dei modi di agire della corte gonzaghesca, sono in grado di illuminare anche aspetti meno conosciuti del mercato culturale ed edilizio della fine del Cinquecento. Uno degli esiti di queste diverse testimonianze dovute alla ricerca di professionisti più o meno ‘abili’ nei diversi campi dell’architettura civile e militare e nel governo delle acque è rappresentato dall’offerta di inediti ritratti del carattere e della reputazione di cui godevano quest’ultimi, e più in generale di un quadro della situazione milanese.
Pellegrino Tibaldi «è tenuto buono architetto, ma non intieramente huomo da bene». Guglielmo Gonzaga e gli architetti milanesi
F. Repishti
2017-01-01
Abstract
giudizi relativi ad alcuni architetti milanesi espressi dagli ambasciatori e dagli emissari dei Gonzaga, già noti alla storiografia, oltre a permettere di esplorare alcuni dei modi di agire della corte gonzaghesca, sono in grado di illuminare anche aspetti meno conosciuti del mercato culturale ed edilizio della fine del Cinquecento. Uno degli esiti di queste diverse testimonianze dovute alla ricerca di professionisti più o meno ‘abili’ nei diversi campi dell’architettura civile e militare e nel governo delle acque è rappresentato dall’offerta di inediti ritratti del carattere e della reputazione di cui godevano quest’ultimi, e più in generale di un quadro della situazione milanese.File | Dimensione | Formato | |
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