La storia di Minoletti, alla pari di quella di Lingeri, di Albini, dei BBPR, di Zanuso, di Magistretti e di molti altri ancora, dotati di talenti particolari, rivela invece la originale attitudine positiva dell’architettura italiana di quegli anni ad aprirsi a ogni apporto, la capacità trasversale di assimilazione e di inclusione, la curiosità e il desiderio di confrontarsi con altre esperienze, propensioni che la portarono a metamorfizzare e a rielaborare, attraverso un costante esercizio e nella consapevolezza dei propri limiti strutturali e formativi, le presenze della tradizione in una idea di modernità.
Giulio Minoletti e l’“agnosticismo” della scuola milanese
REPISHTI, FRANCESCO
2017-01-01
Abstract
La storia di Minoletti, alla pari di quella di Lingeri, di Albini, dei BBPR, di Zanuso, di Magistretti e di molti altri ancora, dotati di talenti particolari, rivela invece la originale attitudine positiva dell’architettura italiana di quegli anni ad aprirsi a ogni apporto, la capacità trasversale di assimilazione e di inclusione, la curiosità e il desiderio di confrontarsi con altre esperienze, propensioni che la portarono a metamorfizzare e a rielaborare, attraverso un costante esercizio e nella consapevolezza dei propri limiti strutturali e formativi, le presenze della tradizione in una idea di modernità.File in questo prodotto:
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