Investitori, committenti, imprese appaltatrici e produttrici, progettisti e direttori dei lavori si trovano spesso a dover fronteggiare varie problematiche che emergono dopo la messa in opera degli elementi prefabbricati (colonne, travi, lastre alveolari, pannelli di facciata, …). Le superfici di tali elementi possono presentare – anche a pochi mesi dal completamento dell’opera - difetti le cui cause sono spesso di non facile identificazione, siano esse ricon-ducibili al processo di produzione e di immagazzinaggio, ovvero alla movimentazione ed al montaggio. Tali difetti, pur non compromettendo funzionalità e sicurezza, riducono il valo-re della costruzione o per lo meno ne compromettono l’immagine, che nell’odierna società tende spesso a far tutt’uno con la sostanza, e possono – in qualche caso – ridurre la durabi-lità strutturale e non, tema oggi scottante. In questo lavoro vengono presentati sia una ras-segna dei principali difetti spesso riscontrabili negli elementi prefabbricati, nell’ottica del calcestruzzo a vista, sia alcune considerazioni sugli aspetti legali conseguenti alla difettosi-tà. Dilavamenti e rigonfiamenti, efflorescenze e striature, macchie e segni indotti dall’armatura, sedimentazione/essudazione e segregazione, scheggiature e bolle d’aria, di-somogeneità di colore e fuoripiano o disallineamenti possono essere in gran parte evitati - o mitigati - introducendo nei documenti contrattuali e progettuali precise condizioni sulla qualità superficiale dei manufatti, trasformando così possibili contestazioni legali a poste-riori in chiare disposizioni contrattuali e progettuali accettate a priori dalle parti.
Difettosità superficiali e loro implicazioni tecnico-legali negli elementi prefabbricati in calcestruzzo
BAMONTE, PATRICK;GAMBAROVA, PIETRO GIOVANNI;IORIO, FRANCESCO
2017-01-01
Abstract
Investitori, committenti, imprese appaltatrici e produttrici, progettisti e direttori dei lavori si trovano spesso a dover fronteggiare varie problematiche che emergono dopo la messa in opera degli elementi prefabbricati (colonne, travi, lastre alveolari, pannelli di facciata, …). Le superfici di tali elementi possono presentare – anche a pochi mesi dal completamento dell’opera - difetti le cui cause sono spesso di non facile identificazione, siano esse ricon-ducibili al processo di produzione e di immagazzinaggio, ovvero alla movimentazione ed al montaggio. Tali difetti, pur non compromettendo funzionalità e sicurezza, riducono il valo-re della costruzione o per lo meno ne compromettono l’immagine, che nell’odierna società tende spesso a far tutt’uno con la sostanza, e possono – in qualche caso – ridurre la durabi-lità strutturale e non, tema oggi scottante. In questo lavoro vengono presentati sia una ras-segna dei principali difetti spesso riscontrabili negli elementi prefabbricati, nell’ottica del calcestruzzo a vista, sia alcune considerazioni sugli aspetti legali conseguenti alla difettosi-tà. Dilavamenti e rigonfiamenti, efflorescenze e striature, macchie e segni indotti dall’armatura, sedimentazione/essudazione e segregazione, scheggiature e bolle d’aria, di-somogeneità di colore e fuoripiano o disallineamenti possono essere in gran parte evitati - o mitigati - introducendo nei documenti contrattuali e progettuali precise condizioni sulla qualità superficiale dei manufatti, trasformando così possibili contestazioni legali a poste-riori in chiare disposizioni contrattuali e progettuali accettate a priori dalle parti.File | Dimensione | Formato | |
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