Nel corso delle diverse epoche, varie ed abbondanti ricchezze sono state celebrate dai viaggiatori, prima, e dai turisti, poi, che hanno percorso la Val d’Ossola, storica via di transito tra i due versanti delle Alpi Lepontine, destinata a diventare ancora più baricentrica rispetto alla rete dei traffici europei con l’apertura del Traforo ferroviario del Sempione, inaugurato nel 1906 e celebrato dalla Esposizione universale milanese di quell’anno. Con gli inizi del XX secolo, allo sfruttamento delle risorse tradizionali (giacimenti auriferi, cave di marmi e graniti, estesi boschi) si aggiungono quello dei corsi d’acqua per la produzione di energia elettrica e quello delle acque termali, delle quali, con il conforto delle scienze mediche, si apprezzano vieppiù le qualità curative. Il contributo in oggetto si propone di illustrare gli interventi solo progettati (magari per un’eccessiva dose di visionarietà che ne ha compromesso l’attuazione) o compiutamente realizzati per lo sfruttamento delle sorgenti termali presenti in alcune valli laterali dell’Ossola (Valle Anzasca e Valle Bognanco in primis) sia in loco, sia nella già celebre stazione turistica di Stresa. Artefice della gran parte di tali interventi è l’architetto ticinese Giuseppe Pagani (1860-1940), del quale è in corso di redazione una prima biografia critica.

Termalismo alpino tra Lago Maggiore e Val d’Ossola nella Belle Époque. La figura di Giuseppe Pagani, progettista a servizio dell’“industria dei forestieri”

BOSSI, PAOLO
2017-01-01

Abstract

Nel corso delle diverse epoche, varie ed abbondanti ricchezze sono state celebrate dai viaggiatori, prima, e dai turisti, poi, che hanno percorso la Val d’Ossola, storica via di transito tra i due versanti delle Alpi Lepontine, destinata a diventare ancora più baricentrica rispetto alla rete dei traffici europei con l’apertura del Traforo ferroviario del Sempione, inaugurato nel 1906 e celebrato dalla Esposizione universale milanese di quell’anno. Con gli inizi del XX secolo, allo sfruttamento delle risorse tradizionali (giacimenti auriferi, cave di marmi e graniti, estesi boschi) si aggiungono quello dei corsi d’acqua per la produzione di energia elettrica e quello delle acque termali, delle quali, con il conforto delle scienze mediche, si apprezzano vieppiù le qualità curative. Il contributo in oggetto si propone di illustrare gli interventi solo progettati (magari per un’eccessiva dose di visionarietà che ne ha compromesso l’attuazione) o compiutamente realizzati per lo sfruttamento delle sorgenti termali presenti in alcune valli laterali dell’Ossola (Valle Anzasca e Valle Bognanco in primis) sia in loco, sia nella già celebre stazione turistica di Stresa. Artefice della gran parte di tali interventi è l’architetto ticinese Giuseppe Pagani (1860-1940), del quale è in corso di redazione una prima biografia critica.
2017
La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione. The city, the Travel, the Tourism. Perceprion, Production and Processing.
978-88-99930-02-8
Storia dell'architettura, termalismo alpino, Giuseppe Pagani
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