This contribution looks at the game as a technology for communicating, sharing and learning. It poses a specific focus on the play activity as a means to address cultural integration, presenting the analysis and research outcomes gleaned enquiring the persuasive urban game AHW (full name removed for blind peer review) and its application to a group of adolescents who manifested hostile feelings towards foreigners. The game intends to immerse players into awkward situations to problematise and modify their former mindset, prejudices and biases towards migrants, fostering effective learning outcomes able to affect behaviours and increase empathy. The enquiry is an action research conducted via pre- and post-experience qualitative questionnaires, short interviews and focus groups. The analysis reveals that players were involved in processes of moving, uncomfortable identification that lessened existing prejudices, increasing the comprehension of certain immigrants’ conditions and fragility, with relevant outcomes in terms of persisting transformative learning.

Questo contributo guarda al gioco come tecnologia per la comunicazione e l’apprendimento, analizzandolo in particolare come volto all’integrazione di migranti, tramite l’analisi del gioco urbano persuasivo A Hostile World e dei risultati di ricerca conseguiti in occasione della sua applicazione su due gruppi di adolescenti individuati per i loro comportamenti ostili nei confronti degli immigrati. Lo scopo del gioco è far immergere i partecipanti in situazioni inconsuete, per problematizzare e modi care attitudini mentali e preconcetti esistenti, promuovendo acquisizioni di saperi capaci di modi care comportamenti e aumentare l’empatia. Lo studio è una ricerca-azione condotta tramite questionari qualitativi somministrati pre- e post-esperienza, brevi interviste e focus group. L’analisi dei risultati rivela che i giocatori sono stati coinvolti in toccanti, scomodi processi di identi cazione che hanno ridotto pregiudizi esistenti, incrementando la comprensione delle fatiche e fragilità altrui, con risultati rilevanti in termini di apprendimento trasformativo, che ancora persiste.

IN MIGRANTS’ SHOES. A GAME TO RAISE AWARENESS AND SUPPORT LONG-LASTING LEARNING

BERTOLO, MARESA;MARIANI, ILARIA
2017-01-01

Abstract

This contribution looks at the game as a technology for communicating, sharing and learning. It poses a specific focus on the play activity as a means to address cultural integration, presenting the analysis and research outcomes gleaned enquiring the persuasive urban game AHW (full name removed for blind peer review) and its application to a group of adolescents who manifested hostile feelings towards foreigners. The game intends to immerse players into awkward situations to problematise and modify their former mindset, prejudices and biases towards migrants, fostering effective learning outcomes able to affect behaviours and increase empathy. The enquiry is an action research conducted via pre- and post-experience qualitative questionnaires, short interviews and focus groups. The analysis reveals that players were involved in processes of moving, uncomfortable identification that lessened existing prejudices, increasing the comprehension of certain immigrants’ conditions and fragility, with relevant outcomes in terms of persisting transformative learning.
2017
Questo contributo guarda al gioco come tecnologia per la comunicazione e l’apprendimento, analizzandolo in particolare come volto all’integrazione di migranti, tramite l’analisi del gioco urbano persuasivo A Hostile World e dei risultati di ricerca conseguiti in occasione della sua applicazione su due gruppi di adolescenti individuati per i loro comportamenti ostili nei confronti degli immigrati. Lo scopo del gioco è far immergere i partecipanti in situazioni inconsuete, per problematizzare e modi care attitudini mentali e preconcetti esistenti, promuovendo acquisizioni di saperi capaci di modi care comportamenti e aumentare l’empatia. Lo studio è una ricerca-azione condotta tramite questionari qualitativi somministrati pre- e post-esperienza, brevi interviste e focus group. L’analisi dei risultati rivela che i giocatori sono stati coinvolti in toccanti, scomodi processi di identi cazione che hanno ridotto pregiudizi esistenti, incrementando la comprensione delle fatiche e fragilità altrui, con risultati rilevanti in termini di apprendimento trasformativo, che ancora persiste.
Inclusive education, Action research, Play experience analysis, Social change, Identification
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