Nel dibattito italiano, sia accademico che giornalistico, le questioni che riguardano la riduzione della spesa pubblica, la dismissione del patrimonio pubblico, la rigenerazione urbana delle periferie, la partecipazione ed il coinvolgimento delle comunità nei processi di pianificazione, rappresentano temi di crescente rilevanza. In risposta a queste problematiche, la Gran Bretagna - paese in cui da sempre la pianificazione del territorio ha una dimensione multidisciplinare - ha riconosciuto il ruolo di alcune imprese sociali definite community enterprises. Queste organizzazioni sono nate da processi spontanei e distinti, in uno stretto dualismo tra l’azione locale e gli indirizzi delle politiche nazionali, affermandosi come strumento di rigenerazione urbana sostenibile. L’efficacia d’azione delle community enterprises consiste nella promozione di processi di capacity bulding, che pongono al centro della rigenerazione le comunità con le proprie risorse, favorendone l’attitudine ad operare per il proprio welfare e proponendo formule redistributive di sviluppo urbano. La recente trasformazione culturale e politica nota come “from the Big State to Big Society” ha riconosciuto la capacità d’azione di queste imprese, ma ne ha allo stesso tempo messo in discussione il ruolo, individuando come maggior limite delle stesse la dipendenza dal sostegno pubblico quale elemento necessario a garantirne lo sviluppo e la loro azione sui territori. In questo contributo1 si propone una lettura dell’evoluzione delle politiche urbane del Regno Unito e un inquadramento generale delle diverse tipologie di community enterprises, con particolare riferimento ai Community Development Trust. Nello specifico è stato approfondito il caso del Westway Development Trust di Londra, il suo potenziale di sviluppo e i risultati raggiunti in termini di attività e capacità economiche.
Le Community Enterprises in Gran Bretagna: imprese sociali come modello di rigenerazione
TRICARICO, L;
2013-01-01
Abstract
Nel dibattito italiano, sia accademico che giornalistico, le questioni che riguardano la riduzione della spesa pubblica, la dismissione del patrimonio pubblico, la rigenerazione urbana delle periferie, la partecipazione ed il coinvolgimento delle comunità nei processi di pianificazione, rappresentano temi di crescente rilevanza. In risposta a queste problematiche, la Gran Bretagna - paese in cui da sempre la pianificazione del territorio ha una dimensione multidisciplinare - ha riconosciuto il ruolo di alcune imprese sociali definite community enterprises. Queste organizzazioni sono nate da processi spontanei e distinti, in uno stretto dualismo tra l’azione locale e gli indirizzi delle politiche nazionali, affermandosi come strumento di rigenerazione urbana sostenibile. L’efficacia d’azione delle community enterprises consiste nella promozione di processi di capacity bulding, che pongono al centro della rigenerazione le comunità con le proprie risorse, favorendone l’attitudine ad operare per il proprio welfare e proponendo formule redistributive di sviluppo urbano. La recente trasformazione culturale e politica nota come “from the Big State to Big Society” ha riconosciuto la capacità d’azione di queste imprese, ma ne ha allo stesso tempo messo in discussione il ruolo, individuando come maggior limite delle stesse la dipendenza dal sostegno pubblico quale elemento necessario a garantirne lo sviluppo e la loro azione sui territori. In questo contributo1 si propone una lettura dell’evoluzione delle politiche urbane del Regno Unito e un inquadramento generale delle diverse tipologie di community enterprises, con particolare riferimento ai Community Development Trust. Nello specifico è stato approfondito il caso del Westway Development Trust di Londra, il suo potenziale di sviluppo e i risultati raggiunti in termini di attività e capacità economiche.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
ImpresaSociale-2-2013-saggi-brevi-lexuan-tricarico.pdf
accesso aperto
:
Publisher’s version
Dimensione
786.74 kB
Formato
Adobe PDF
|
786.74 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.