Il libro costituisce una discussione sul senso e i caratteri del progetto urbanistico oggi. Compone contributi di ricerca che si distribuiscono su un arco temporale ampio, ma non si tratta di una raccolta. I testi che riunisce e integra non sono organizzati secondo una sequenza cronologica, né vengono proposti con un’attenzione ‘filologica’, fedele al momento e alla stesura originali. Diventano piuttosto i materiali per un discorso unitario, in una riflessione “dentro l’urbanistica” fatta di 20 capitoli scanditi in sei passaggi: Oltre la riforma del piano; Per un progetto di territorio; Composizione per nuove urbanità; In assenza di figure progettuali; Rileggere i piani; Riconsiderare i lasciti. Il libro propone di tornare a una dimensione sostantiva del piano urbanistico, ridando cioè centralità al suo progetto – che è progetto di assetto e progetto di regole – e alle forme tecniche per praticarlo, anziché alla codificazione di procedure (capitoli 2-4). Si tratta di un progetto per territori urbani di tipo nuovo (5-7), non inscrivibili nelle geografie amministrative ereditate e in cui l’operazione compositiva – in un palinsesto insediativo stratificato e caleidoscopico – assume un ruolo essenziale (8-11). Una composizione per la quale si sostiene l’opportunità di elaborare figure territoriali proiettive (12-14) e, in ogni caso, la necessità di una specifica ed esplicita attenzione circa i dispostivi tecnici utili a coltivarne l’istanza – nelle diverse possibilità, alternative, conseguenze. Si sostiene, infine, che il controllo del senso del progetto e delle sue forme richieda di traguardare la contemporaneità nel tempo lungo, confrontandosi con la storia interna dell’urbanistica e non schiacciandola sulla storia esterna (15-16), esplorandone i lasciti (16-20) nella cumulatività imperfetta di questo “sapere pratico in assoluto movimento” il cui deposito costituisce sedimento vivo, utile alla rielaborazione, anche per il più netto scostamento. La materia prima del libro è costituita prevalentemente da quanto scaturito dalla partecipazione a due esperienze di pianificazione lungo il primo decennio degli anni 2000 (i piani urbanistici di Jesi e di Bologna), da alcuni studi e ricerche su una città (Milano e la sua regione urbana), dal coordinamento operativo di un progetto scientifico e culturale proiettato nel tempo lungo (venti anni di Rete Archivi Piani urbanistici, RAPu), da alcuni affondi su figure e opere di cui si propone una rilettura attualizzata.
Dentro l'urbanistica. Ricerca e progetto, tecniche e storia
BONFANTINI, GIUSEPPE BERTRANDO
2017-01-01
Abstract
Il libro costituisce una discussione sul senso e i caratteri del progetto urbanistico oggi. Compone contributi di ricerca che si distribuiscono su un arco temporale ampio, ma non si tratta di una raccolta. I testi che riunisce e integra non sono organizzati secondo una sequenza cronologica, né vengono proposti con un’attenzione ‘filologica’, fedele al momento e alla stesura originali. Diventano piuttosto i materiali per un discorso unitario, in una riflessione “dentro l’urbanistica” fatta di 20 capitoli scanditi in sei passaggi: Oltre la riforma del piano; Per un progetto di territorio; Composizione per nuove urbanità; In assenza di figure progettuali; Rileggere i piani; Riconsiderare i lasciti. Il libro propone di tornare a una dimensione sostantiva del piano urbanistico, ridando cioè centralità al suo progetto – che è progetto di assetto e progetto di regole – e alle forme tecniche per praticarlo, anziché alla codificazione di procedure (capitoli 2-4). Si tratta di un progetto per territori urbani di tipo nuovo (5-7), non inscrivibili nelle geografie amministrative ereditate e in cui l’operazione compositiva – in un palinsesto insediativo stratificato e caleidoscopico – assume un ruolo essenziale (8-11). Una composizione per la quale si sostiene l’opportunità di elaborare figure territoriali proiettive (12-14) e, in ogni caso, la necessità di una specifica ed esplicita attenzione circa i dispostivi tecnici utili a coltivarne l’istanza – nelle diverse possibilità, alternative, conseguenze. Si sostiene, infine, che il controllo del senso del progetto e delle sue forme richieda di traguardare la contemporaneità nel tempo lungo, confrontandosi con la storia interna dell’urbanistica e non schiacciandola sulla storia esterna (15-16), esplorandone i lasciti (16-20) nella cumulatività imperfetta di questo “sapere pratico in assoluto movimento” il cui deposito costituisce sedimento vivo, utile alla rielaborazione, anche per il più netto scostamento. La materia prima del libro è costituita prevalentemente da quanto scaturito dalla partecipazione a due esperienze di pianificazione lungo il primo decennio degli anni 2000 (i piani urbanistici di Jesi e di Bologna), da alcuni studi e ricerche su una città (Milano e la sua regione urbana), dal coordinamento operativo di un progetto scientifico e culturale proiettato nel tempo lungo (venti anni di Rete Archivi Piani urbanistici, RAPu), da alcuni affondi su figure e opere di cui si propone una rilettura attualizzata.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Bonfantini_Dentro l'urbanistica_9788891751935.pdf
Accesso riservato
Descrizione: Versione definitivamente pubblicata
:
Publisher’s version
Dimensione
9.55 MB
Formato
Adobe PDF
|
9.55 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.