Viviamo nell’era in cui la mobile technology e i social network hanno creato un efficiente ecosistema che permette lo scambio di informazioni in ogni momento e, virtualmente, in ogni luogo. Permeano a tal punto il nostro quotidiano che, persino in condizioni di estremo pericolo, ricorriamo a essi per cercare e condividere informazioni su ciò che sta accadendo attorno a noi. Là dove i giornali, la radio e la televisione relegavano il cittadino al ruolo di mero fruitore passivo della comunicazione d’emergenza, i nuovi media ne fanno un consumatore attivo, un prosumer. Nel 1957, il Commettee on Disaster Studies, organo del National Research Council, pubblica uno studio condotto da Fritz e Mathewson, dedicato allo studio dei fenomeni di convergenza emersi in contesti di emergenza. Lo studio contraddice e smentisce il popolare credo secondo cui, in occasione di crisi e disastri su larga scala, le persone si lascino prendere dal panico e si allontanino dal centro degli eventi. Al contrario, ciò che va creandosi è una fitta rete che lega, organizza e fa convergere persone, mezzi e informazioni. In tempi più recenti, Giroux e Roth (2012), dello Swiss Federal Institute of Technologies, osservano questo medesimo fenomeno emergere nello spazio digitale creato dai nuovi media di informazione. All’interno di questo contesto, Genova e la sua Protezione Civile sono stati scelti quali soggetti di analisi e sperimentazione. Sono stati analizzati i flussi comunicativi istituzionali e comunitari, gli attori che vi prendono parte, i canali prediletti e gli strumenti utilizzati. Particolare attenzione è stata dedicata all’osservazione dello svolgersi delle comunicazioni sulla pagina Facebook ufficiale della Protezione Civile durante gli ultimi eventi alluvionali (2014). Dall’indagine sono emerse le principali criticità: l’unidirezionalità della comunicazione e un linguaggio pregno di tecnicismi, l’aggressiva sfiducia e la fisiologica tendenza a cadere nell’allarmismo da parte degli utenti. La sperimentazione progettuale attinge ai principi del design della comunicazione e dell’interazione al fine di costruire un artefatto social dedicato al territorio e alla sua comunità, capace di promuovere la cultura di protezione civile e sensibilizzare sul tema dell’autoprotezione, spingendo il cittadino alla partecipazione e istruendolo nella ricerca di dati oggettivi per la valutazione del pericolo. Sfruttando le potenzialità dei dispositivi mobile legate a geolocalizzazione e context awareness, permette al cittadino di conoscere in tempo reale il proprio stato di pericolo e quello della sua cerchia di familiari e amici. Sfruttando il naturale fenomeno di convergenza, il dispositivo si affida al crowdsourcing per fornire costanti aggiornamenti su ciò che sta accadendo a livello locale, dall’allagamento di un sottopassaggio alla segnalazione di frane e smottamenti, promuovendo così un fenomeno di resilienza sociale (Giroux, 2012).

CONVERGENZA DIGITALE E COMUNICAZIONE D’EMERGENZA Analisi e progettazione di un sistema di context awareness per la resilienza sociale durante gli eventi alluvionali

GUIDA, FRANCESCO ERMANNO;RAGUCCI, AGNESE
2017-01-01

Abstract

Viviamo nell’era in cui la mobile technology e i social network hanno creato un efficiente ecosistema che permette lo scambio di informazioni in ogni momento e, virtualmente, in ogni luogo. Permeano a tal punto il nostro quotidiano che, persino in condizioni di estremo pericolo, ricorriamo a essi per cercare e condividere informazioni su ciò che sta accadendo attorno a noi. Là dove i giornali, la radio e la televisione relegavano il cittadino al ruolo di mero fruitore passivo della comunicazione d’emergenza, i nuovi media ne fanno un consumatore attivo, un prosumer. Nel 1957, il Commettee on Disaster Studies, organo del National Research Council, pubblica uno studio condotto da Fritz e Mathewson, dedicato allo studio dei fenomeni di convergenza emersi in contesti di emergenza. Lo studio contraddice e smentisce il popolare credo secondo cui, in occasione di crisi e disastri su larga scala, le persone si lascino prendere dal panico e si allontanino dal centro degli eventi. Al contrario, ciò che va creandosi è una fitta rete che lega, organizza e fa convergere persone, mezzi e informazioni. In tempi più recenti, Giroux e Roth (2012), dello Swiss Federal Institute of Technologies, osservano questo medesimo fenomeno emergere nello spazio digitale creato dai nuovi media di informazione. All’interno di questo contesto, Genova e la sua Protezione Civile sono stati scelti quali soggetti di analisi e sperimentazione. Sono stati analizzati i flussi comunicativi istituzionali e comunitari, gli attori che vi prendono parte, i canali prediletti e gli strumenti utilizzati. Particolare attenzione è stata dedicata all’osservazione dello svolgersi delle comunicazioni sulla pagina Facebook ufficiale della Protezione Civile durante gli ultimi eventi alluvionali (2014). Dall’indagine sono emerse le principali criticità: l’unidirezionalità della comunicazione e un linguaggio pregno di tecnicismi, l’aggressiva sfiducia e la fisiologica tendenza a cadere nell’allarmismo da parte degli utenti. La sperimentazione progettuale attinge ai principi del design della comunicazione e dell’interazione al fine di costruire un artefatto social dedicato al territorio e alla sua comunità, capace di promuovere la cultura di protezione civile e sensibilizzare sul tema dell’autoprotezione, spingendo il cittadino alla partecipazione e istruendolo nella ricerca di dati oggettivi per la valutazione del pericolo. Sfruttando le potenzialità dei dispositivi mobile legate a geolocalizzazione e context awareness, permette al cittadino di conoscere in tempo reale il proprio stato di pericolo e quello della sua cerchia di familiari e amici. Sfruttando il naturale fenomeno di convergenza, il dispositivo si affida al crowdsourcing per fornire costanti aggiornamenti su ciò che sta accadendo a livello locale, dall’allagamento di un sottopassaggio alla segnalazione di frane e smottamenti, promuovendo così un fenomeno di resilienza sociale (Giroux, 2012).
2017
RESILI(G)ENCE ADD SCIENTIFIC MEETING. Global Med, Resili(G)ent Nets: Research Tables
978-84-941264-6-8
Communication Design, Communities, Design for Emergency
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
conference proceedings_MEDNET3 RESILIGENCE-FEGUIDA-ARAGUCCI.pdf

Accesso riservato

Descrizione: MED.NET3 RESILI(G)ENCE FEGUIDA ARAGUCCI
: Publisher’s version
Dimensione 1.25 MB
Formato Adobe PDF
1.25 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1026586
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact