Nell’ampia produzione di piani e progetti di Bernardo Secchi e Paola Viganò il Piano strutturale di Anversa rappresenta una delle opere che è stata maggiormente oggetto di studio e approfondimenti. Quando, dopo la sua realizzazione, il Piano Strutturale inizia a essere conosciuto anche in Italia è da subito considerato “il piano all’estero” dei due progettisti. Come molti dei lavori che seguiranno, il progetto per Anversa si misura con le trasformazioni recenti di una metropoli europea e gli interrogativi riguardanti il suo futuro, ma presenta anche una dimensione regolativa ed istituzionale che non era stata ancora affrontata nei precedenti concorsi e nei progetti internazionali e che non si ripresenterà, almeno nella forma del piano urbanistico, nei progetti per le visioni di territorio. Da subito, il piano costituisce un'esperienza importante e di riferimento per diversi motivi: per la struttura articolata e l’insieme di strumenti definiti in collaborazione con l’amministrazione, per la possibilità di rintracciare continuità e peculiarità rispetto alla produzione dei progettisti (un piano di “raccordo” fra gli strumenti italiani degli anni ’90 e le successive esperienze straniere), per la definizione di un “nuovo linguaggio urbanistico per la città del XXI secolo”. Il piano conduce alla ri-costruzione delle condizioni per il vivere insieme ad Anversa in accordo con lo sforzo che ha caratterizzato tutta l’opera di Secchi di modificare gli strumenti e le strategie cognitive del piano a fronte della complessità della città e della società contemporanee.
Il Piano all’estero di Secchi-Viganò. Continuità, temi e dispositivi di progetto
FINI, GIULIA
2017-01-01
Abstract
Nell’ampia produzione di piani e progetti di Bernardo Secchi e Paola Viganò il Piano strutturale di Anversa rappresenta una delle opere che è stata maggiormente oggetto di studio e approfondimenti. Quando, dopo la sua realizzazione, il Piano Strutturale inizia a essere conosciuto anche in Italia è da subito considerato “il piano all’estero” dei due progettisti. Come molti dei lavori che seguiranno, il progetto per Anversa si misura con le trasformazioni recenti di una metropoli europea e gli interrogativi riguardanti il suo futuro, ma presenta anche una dimensione regolativa ed istituzionale che non era stata ancora affrontata nei precedenti concorsi e nei progetti internazionali e che non si ripresenterà, almeno nella forma del piano urbanistico, nei progetti per le visioni di territorio. Da subito, il piano costituisce un'esperienza importante e di riferimento per diversi motivi: per la struttura articolata e l’insieme di strumenti definiti in collaborazione con l’amministrazione, per la possibilità di rintracciare continuità e peculiarità rispetto alla produzione dei progettisti (un piano di “raccordo” fra gli strumenti italiani degli anni ’90 e le successive esperienze straniere), per la definizione di un “nuovo linguaggio urbanistico per la città del XXI secolo”. Il piano conduce alla ri-costruzione delle condizioni per il vivere insieme ad Anversa in accordo con lo sforzo che ha caratterizzato tutta l’opera di Secchi di modificare gli strumenti e le strategie cognitive del piano a fronte della complessità della città e della società contemporanee.File | Dimensione | Formato | |
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