La ricerca dell’Unità locale che fa capo al Politecnico di Milano con due unità aggregate a Brescia e Trieste è caratterizzata dalla policentricità del territorio di riferimento. Dal capoluogo lombardo esso si irradia verso nord, dove la Diocesi di Como comprende(va) la Valtellina e il Ticino sino allo spartiacquee mediterraneo, verso sud ai territorio parmense sulla sponda meridionale del Po e verso est sino al Triveneto per indagare le radici, le relazioni e l’eredità tecnica della cultura prospettica lombarda nel territorio padano, con il quale ha spesso condiviso artisti e maestranze. L’intento è capire il ruolo che la città, che nel primo rinascimento occupava una posizione di confine rispetto al mondo gotico di oltralpe, ha avuto nella fioritura della prospettiva architettonica barocca e nella sua diffusione internazionale, ricostruendo le relazioni tra le diverse scuole padane attraverso il confronto tra la teoria scritta e le realizzazioni rilevabili su una campionatura di casi significativi, che spesso testimoniano una ragnatela di influssi attraverso la presenza di elementi ricorrenti. Nell’impossibilità di un’indagine esaustiva la ricerca persegue l’individuazione dei modelli di riferimento, degli schemi tipologico-compositivi degli spazi virtuali dell’architettura prospettica e dei sistemi pratici della realizzazione illusoria, dipanandosi nei filoni dell’eredità bramantesca, del raporto con la retorica della comunicazione visiva della Controriforma e degli scambi culturali con l’esterno.
Architectura picta e spazio virtuale. Incubazione della cultura prospettica lombarda.
ROSSI, MICHELA
2017-01-01
Abstract
La ricerca dell’Unità locale che fa capo al Politecnico di Milano con due unità aggregate a Brescia e Trieste è caratterizzata dalla policentricità del territorio di riferimento. Dal capoluogo lombardo esso si irradia verso nord, dove la Diocesi di Como comprende(va) la Valtellina e il Ticino sino allo spartiacquee mediterraneo, verso sud ai territorio parmense sulla sponda meridionale del Po e verso est sino al Triveneto per indagare le radici, le relazioni e l’eredità tecnica della cultura prospettica lombarda nel territorio padano, con il quale ha spesso condiviso artisti e maestranze. L’intento è capire il ruolo che la città, che nel primo rinascimento occupava una posizione di confine rispetto al mondo gotico di oltralpe, ha avuto nella fioritura della prospettiva architettonica barocca e nella sua diffusione internazionale, ricostruendo le relazioni tra le diverse scuole padane attraverso il confronto tra la teoria scritta e le realizzazioni rilevabili su una campionatura di casi significativi, che spesso testimoniano una ragnatela di influssi attraverso la presenza di elementi ricorrenti. Nell’impossibilità di un’indagine esaustiva la ricerca persegue l’individuazione dei modelli di riferimento, degli schemi tipologico-compositivi degli spazi virtuali dell’architettura prospettica e dei sistemi pratici della realizzazione illusoria, dipanandosi nei filoni dell’eredità bramantesca, del raporto con la retorica della comunicazione visiva della Controriforma e degli scambi culturali con l’esterno.File | Dimensione | Formato | |
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