L’immagine attuale dell’area dei Fori Imperiali rappresenta la sommatoria di numerosi contesti inediti, risultato dell’azione nel tempo di interessi e sguardi dell’archeologia e del restauro. La scenografia focalizzata sul Colosseo, introdotta dal Muñoz dal 1931, ha mutato la percezione dei monumenti coinvolti, aggiornando le componenti in un insieme straordinario. Il sito propone uno spiccato carattere di invenzione moderna nel quale i dati archeologici vengono esposti al largo pubblico con funzione memoriale, mediante la loro interconnessione percettiva. Il progetto considera l’asse di Via dei Fori Imperiali parte integrante del paesaggio urbano e individua la necessità di rinnovare un dialogo, oggi indebolito da provvisorietà di assetto e parzialità di intervento, tra “città archeologica” e “città moderna”, coinvolgendo gli spazi antichi e i luoghi urbani che risultano connessi alla Via. Il progetto tende a restituire evidenza e leggibilità al tracciato e ad ogni nucleo monumentale lungo il suo percorso eliminando il degrado materiale e immaginativo attuale. Il rilevato stradale, riservato ai pedoni e al trasporto collettivo elettrico, è ridimensionato tramite la modulazione dei margini delle giaciture dei singoli Fori. Nella variabilità dell’estensione dei suoi bordi e negli spessori altimetrici trovano sistemazione terrazze panoramiche, spazi di ristoro e servizio. Procedendo da Piazza Venezia verso il Colosseo, sono individuati cinque nuclei monumentali per i quali vengono studiati interventi specifici: la copertura e musealizzazione degli scavi degli Auditoria di Adriano; la formazione di nuovi spazi espositivi sui resti del Monastero di Sant’Urbano nel Foro di Traiano; la realizzazione di una grande “teca protettiva” per le pavimentazioni rinvenute nel Templum Pacis; il recupero a fini museali del Palazzo Silvestri Rivaldi e il suo collegamento con la Basilica di Massenzio che, separati con il taglio della Collina Velia, possono costituire un nuovo sistema di visita tramite il padiglione del Templum Pacis; la sistemazione del contesto del Colosseo con la formazione di un edificio per servizi e spazi a supporto, ricavato lungo il margine meridionale della piazza, e l’apertura di un percorso ipogeo di connessione con i resti del Ludus Magnus su cui realizzare una nuova architettura per nuovi servizi ai visitatori, sospesa su pilotis a completamento del vuoto urbano esistente. Le peculiarità dell’area di Via dei Fori Imperiali suggeriscono infatti l’opportunità di non procedere alla concentrazione dei reperti in un unico grande Antiquarium, ma di articolare la loro esposizione realizzando nuovi spazi e percorsi di visita dedicati. Il progetto propone di riportare ai Fori Imperiali i materiali ad oggi custoditi presso i Mercati Traianei, il polo della Centrale Montemartini e i depositi dei Musei di Roma in modo che possano rendere agevole la costruzione di narrazioni compiute, ubicando le sequenze di spazi e percorsi espositivi in prossimità dei luoghi di rinvenimento dei reperti attrezzandoli con depositi in situ. Questo permette di rendere possibile esperienze diversificate dei luoghi e della loro storia in relazione agli interessi dei visitatori, consentendo di cogliere, nella diretta relazione tra reperto e sito, il valore di frammenti altrimenti decontestualizzati.

Vetera sed nova. Attualità dell’archeologia e progetto contemporaneo / The relevance of archaeology and contemporary design

GALLIANI, PIERFRANCO;
2017-01-01

Abstract

L’immagine attuale dell’area dei Fori Imperiali rappresenta la sommatoria di numerosi contesti inediti, risultato dell’azione nel tempo di interessi e sguardi dell’archeologia e del restauro. La scenografia focalizzata sul Colosseo, introdotta dal Muñoz dal 1931, ha mutato la percezione dei monumenti coinvolti, aggiornando le componenti in un insieme straordinario. Il sito propone uno spiccato carattere di invenzione moderna nel quale i dati archeologici vengono esposti al largo pubblico con funzione memoriale, mediante la loro interconnessione percettiva. Il progetto considera l’asse di Via dei Fori Imperiali parte integrante del paesaggio urbano e individua la necessità di rinnovare un dialogo, oggi indebolito da provvisorietà di assetto e parzialità di intervento, tra “città archeologica” e “città moderna”, coinvolgendo gli spazi antichi e i luoghi urbani che risultano connessi alla Via. Il progetto tende a restituire evidenza e leggibilità al tracciato e ad ogni nucleo monumentale lungo il suo percorso eliminando il degrado materiale e immaginativo attuale. Il rilevato stradale, riservato ai pedoni e al trasporto collettivo elettrico, è ridimensionato tramite la modulazione dei margini delle giaciture dei singoli Fori. Nella variabilità dell’estensione dei suoi bordi e negli spessori altimetrici trovano sistemazione terrazze panoramiche, spazi di ristoro e servizio. Procedendo da Piazza Venezia verso il Colosseo, sono individuati cinque nuclei monumentali per i quali vengono studiati interventi specifici: la copertura e musealizzazione degli scavi degli Auditoria di Adriano; la formazione di nuovi spazi espositivi sui resti del Monastero di Sant’Urbano nel Foro di Traiano; la realizzazione di una grande “teca protettiva” per le pavimentazioni rinvenute nel Templum Pacis; il recupero a fini museali del Palazzo Silvestri Rivaldi e il suo collegamento con la Basilica di Massenzio che, separati con il taglio della Collina Velia, possono costituire un nuovo sistema di visita tramite il padiglione del Templum Pacis; la sistemazione del contesto del Colosseo con la formazione di un edificio per servizi e spazi a supporto, ricavato lungo il margine meridionale della piazza, e l’apertura di un percorso ipogeo di connessione con i resti del Ludus Magnus su cui realizzare una nuova architettura per nuovi servizi ai visitatori, sospesa su pilotis a completamento del vuoto urbano esistente. Le peculiarità dell’area di Via dei Fori Imperiali suggeriscono infatti l’opportunità di non procedere alla concentrazione dei reperti in un unico grande Antiquarium, ma di articolare la loro esposizione realizzando nuovi spazi e percorsi di visita dedicati. Il progetto propone di riportare ai Fori Imperiali i materiali ad oggi custoditi presso i Mercati Traianei, il polo della Centrale Montemartini e i depositi dei Musei di Roma in modo che possano rendere agevole la costruzione di narrazioni compiute, ubicando le sequenze di spazi e percorsi espositivi in prossimità dei luoghi di rinvenimento dei reperti attrezzandoli con depositi in situ. Questo permette di rendere possibile esperienze diversificate dei luoghi e della loro storia in relazione agli interessi dei visitatori, consentendo di cogliere, nella diretta relazione tra reperto e sito, il valore di frammenti altrimenti decontestualizzati.
2017
Piranesi Prix de Rome. Progetti per la nuova Via dei Fori Imperiali
978-88-98262-48-9
Via dei Fori Imperiali, architettura per l'archeologia, musealizzazione di siti archeologici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1021161
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