Il saggio è stato scritto per una serie di conferenze, tenutesi presso lo IUAV di Venezia, che hanno avuto lo scopo di riflettere sull’opera di Bernardo Secchi, dedicando riflessioni sui suoi libri e i suoi piani. Il presente testo ha per oggetto “La prima lezione di urbanistica”, un volume di grande rilevanza nella produzione di Bernardo Secchi e innovativo ed eccentrico fra quelli che hanno avuto lo scopo di dare una rappresentazione introduttiva del sapere disciplinare. Per la sua rappresentazione non si affida alla dimensione storica, né a quella tecnica o alla ricerca dei “fondamenti”, il suo punto di vista è epistemologico e il suo intento è sinottico, bilanciato, però, da uno sguardo che consapevolmente seleziona e mette in evidenza le articolazioni e le differenze interne: uno sguardo ampio che allarga il confine del campo da osservare e uno sguardo ravvicinato, classificatore e tassonomico, che misura gli slittamenti e le declinazioni degli oggetti che osserva. Il saggio presenta il libro assumendosi la responsabilità di una selezione che deriva dagli interessi dell’autore, dalle sue curiosità e dalla sua enciclopedia. A tale scopo, il saggio propone un movimento pendolare tra i “dintorni del testo”, la sua “superficie” e il suo “oggetto”. osservandone i contenuti a partire dal metodo, dalle mosse che l’autore del volume propone nella sua argomentazione, dalle modalità espositive, dalla forma del testo e dallo stile della scrittura. La “Prima lezione di urbanistica” si presenta come un sistema di coordinate a tre dimensioni. Da un lato, quadri di sfondo, “superfici orizzontali” che trascendono la sola urbanistica (e che hanno come riferimento l’esperienza della modernità europea) ma che da questa partono per essere tratteggiati. Dall’altro una serie di carotaggi “verticali” che prevalentemente radicano il senso del discorso di Secchi nel contesto europeo attraverso digressioni/excursus utili a differenziare, ad articolare l’argomentazione.
La necessità di una riflessione profonda e ampia
INFUSSI, FRANCESCO
2017-01-01
Abstract
Il saggio è stato scritto per una serie di conferenze, tenutesi presso lo IUAV di Venezia, che hanno avuto lo scopo di riflettere sull’opera di Bernardo Secchi, dedicando riflessioni sui suoi libri e i suoi piani. Il presente testo ha per oggetto “La prima lezione di urbanistica”, un volume di grande rilevanza nella produzione di Bernardo Secchi e innovativo ed eccentrico fra quelli che hanno avuto lo scopo di dare una rappresentazione introduttiva del sapere disciplinare. Per la sua rappresentazione non si affida alla dimensione storica, né a quella tecnica o alla ricerca dei “fondamenti”, il suo punto di vista è epistemologico e il suo intento è sinottico, bilanciato, però, da uno sguardo che consapevolmente seleziona e mette in evidenza le articolazioni e le differenze interne: uno sguardo ampio che allarga il confine del campo da osservare e uno sguardo ravvicinato, classificatore e tassonomico, che misura gli slittamenti e le declinazioni degli oggetti che osserva. Il saggio presenta il libro assumendosi la responsabilità di una selezione che deriva dagli interessi dell’autore, dalle sue curiosità e dalla sua enciclopedia. A tale scopo, il saggio propone un movimento pendolare tra i “dintorni del testo”, la sua “superficie” e il suo “oggetto”. osservandone i contenuti a partire dal metodo, dalle mosse che l’autore del volume propone nella sua argomentazione, dalle modalità espositive, dalla forma del testo e dallo stile della scrittura. La “Prima lezione di urbanistica” si presenta come un sistema di coordinate a tre dimensioni. Da un lato, quadri di sfondo, “superfici orizzontali” che trascendono la sola urbanistica (e che hanno come riferimento l’esperienza della modernità europea) ma che da questa partono per essere tratteggiati. Dall’altro una serie di carotaggi “verticali” che prevalentemente radicano il senso del discorso di Secchi nel contesto europeo attraverso digressioni/excursus utili a differenziare, ad articolare l’argomentazione.File | Dimensione | Formato | |
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