L’aggiudicazione dell’Expo 2015 alla città di Milano aveva appena fatto azzardare una previsione di rialzo dei prezzi (+ 7%) quando la pubblicazione del rapporto dell’Agenzia delle Entrate1, di chiusura del 2007, ha nuovamente raffreddato gli animi: compravendite in calo del 7% (dal -4,6% alla voce “residenza”, al -10,6% alla voce “altri immobili”). Mario Breglia2 è giustamente intervenuto per rassicurare sulla sostanziale tenuta del mercato. Se le transazioni sono in calo, permane comunque una leggera crescita dei prezzi (rassicurazione resasi necessaria perché il panico è peggiore di una reale contrazione). Ma fu proprio Scenari Immobiliari, lo scorso settembre, a segnalare per prima una brusca inversione di tendenza nelle proposte d’acquisto (-40%). Se non vi sono ancora le condizioni congiunturali negative che giustifichino un crollo verticale del settore3, come avvenne nel ’92-’93 con ribassi sino al 30-40%, condizioni quali: − il surplus di offerta; − il forte rialzo dell’inflazione; − e la crisi economica; è pur vero che i segnali all’orizzonte non sono incoraggianti e vengono ormai da lontano, tanto che alcuni tra i maggiori operatori (Pirelli RE, Tecnocasa e Gabetti4) non nascondono la prospettiva di listini al ribasso, seppure contenuto (dal 3 al 7%), almeno fino a tutto il 2010, quando dovrebbero vedersi i primi segnali di ripresa proprio in vista dell’Expo.

2008: il mercato ad una svolta di struttura e non di facciata - 2008: the market changes, and not in term of image

PAVAN, ALBERTO
2008-01-01

Abstract

L’aggiudicazione dell’Expo 2015 alla città di Milano aveva appena fatto azzardare una previsione di rialzo dei prezzi (+ 7%) quando la pubblicazione del rapporto dell’Agenzia delle Entrate1, di chiusura del 2007, ha nuovamente raffreddato gli animi: compravendite in calo del 7% (dal -4,6% alla voce “residenza”, al -10,6% alla voce “altri immobili”). Mario Breglia2 è giustamente intervenuto per rassicurare sulla sostanziale tenuta del mercato. Se le transazioni sono in calo, permane comunque una leggera crescita dei prezzi (rassicurazione resasi necessaria perché il panico è peggiore di una reale contrazione). Ma fu proprio Scenari Immobiliari, lo scorso settembre, a segnalare per prima una brusca inversione di tendenza nelle proposte d’acquisto (-40%). Se non vi sono ancora le condizioni congiunturali negative che giustifichino un crollo verticale del settore3, come avvenne nel ’92-’93 con ribassi sino al 30-40%, condizioni quali: − il surplus di offerta; − il forte rialzo dell’inflazione; − e la crisi economica; è pur vero che i segnali all’orizzonte non sono incoraggianti e vengono ormai da lontano, tanto che alcuni tra i maggiori operatori (Pirelli RE, Tecnocasa e Gabetti4) non nascondono la prospettiva di listini al ribasso, seppure contenuto (dal 3 al 7%), almeno fino a tutto il 2010, quando dovrebbero vedersi i primi segnali di ripresa proprio in vista dell’Expo.
2008
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