Per inquinamento indoor si intende “la presenza nell’aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell’aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità” (Ministero dell’ambiente 1991). La qualità dell’aria indoor è una tematica su cui negli ultimi decenni si sta ponendo maggiore attenzione sia perché le minacce poste dall’esposizione all’inquinamento atmosferico in ambienti confinati sono diventate più evidenti sia a causa del crescente obiettivo di migliorare, auspicato anche dall’OMS, la qualità della vita delle persone. Dato che la maggior parte della popolazione trascorre giornalmente negli ambienti confinati oltre 20 ore, ovvero il 90% della propria giornata, delle quali circa la metà nella propria abitazione e quindi è esposta quotidianamente a numerosi inquinanti chimici, fisici e biologici, con diversi gradi di concentrazione, causati sia da fonti interne che esterne, deriva la necessità di migliorare la qualità dell'aria negli ambienti indoor. Il Ministero della Salute, le Regioni e le province autonome, oggi città metropolitane, con l'Accordo del 27/09/2001 definiscono “ambienti confinati di vita e di lavoro non industriali quali abitazioni, uffici pubblici e privati, strutture comunitarie (ospedali, scuole, caserme, alberghi, banche, ecc.), locali destinati ad attività ricreative e sociali (cinema, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive, ecc.), mezzi di trasporto pubblici e privati (auto, treno, aereo, nave, ecc.)”. La Direzione Generale Ambiente dell’Unione Europea (UE), nel documento “Cleaner Air for All” nel 2013 ha sostenuto che la qualità dell’aria negli ambienti chiusi meritava una risposta politica specifica, accanto alla più ampia strategia dell’UE sulla qualità dell’aria. Lo stesso documento, riporta delle opzioni valide che risultano costose, come il miglioramento dei sistemi di costruzione e di ventilazione, e il monitoraggio degli edifici.

LA QUALITÀ DELL'ARIA NELLE STRUTTURE PER LA RIABILITAZIONE, TERAPIA E SPORT

CAPOLONGO, STEFANO;
2016-01-01

Abstract

Per inquinamento indoor si intende “la presenza nell’aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell’aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità” (Ministero dell’ambiente 1991). La qualità dell’aria indoor è una tematica su cui negli ultimi decenni si sta ponendo maggiore attenzione sia perché le minacce poste dall’esposizione all’inquinamento atmosferico in ambienti confinati sono diventate più evidenti sia a causa del crescente obiettivo di migliorare, auspicato anche dall’OMS, la qualità della vita delle persone. Dato che la maggior parte della popolazione trascorre giornalmente negli ambienti confinati oltre 20 ore, ovvero il 90% della propria giornata, delle quali circa la metà nella propria abitazione e quindi è esposta quotidianamente a numerosi inquinanti chimici, fisici e biologici, con diversi gradi di concentrazione, causati sia da fonti interne che esterne, deriva la necessità di migliorare la qualità dell'aria negli ambienti indoor. Il Ministero della Salute, le Regioni e le province autonome, oggi città metropolitane, con l'Accordo del 27/09/2001 definiscono “ambienti confinati di vita e di lavoro non industriali quali abitazioni, uffici pubblici e privati, strutture comunitarie (ospedali, scuole, caserme, alberghi, banche, ecc.), locali destinati ad attività ricreative e sociali (cinema, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive, ecc.), mezzi di trasporto pubblici e privati (auto, treno, aereo, nave, ecc.)”. La Direzione Generale Ambiente dell’Unione Europea (UE), nel documento “Cleaner Air for All” nel 2013 ha sostenuto che la qualità dell’aria negli ambienti chiusi meritava una risposta politica specifica, accanto alla più ampia strategia dell’UE sulla qualità dell’aria. Lo stesso documento, riporta delle opzioni valide che risultano costose, come il miglioramento dei sistemi di costruzione e di ventilazione, e il monitoraggio degli edifici.
2016
Atti congressuali - 49 Congresso Nazionale SItI
9788894263800
Qualità dell’aria indoor; normativa; strutture socio sanitarie
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