Il ruolo dello spazio pubblico − che appartiene e definisce la vita della comunità a livello sia reale che simbolico − appare centrale nel dibattito sulla città contemporanea. Da sempre gli spazi aperti sono i luoghi dove si sperimentano assetti variabili delineando insieme al disegno delle maglie infrastrutturali nuovi equilibri e nuove configurazioni urbane. Nella città moderna, l’insieme degli spazi en plein air ha sempre svolto un ruolo ordinatore mettendo a sistema i vari frammenti urbani, mediandone valori di posizione, peculiarità funzionali e dimensionali. Il sistema dei vuoti assurge a materiale urbano fondamentale proporzionalmente alla sua capacità di ricucire e assorbire gli elementi propulsivi. Il coacervo di segni, codici e significati che permettono la rappresentazione dello spazio legate alla esperienza materiale della percezione descrivono anche gli elementi fondanti dei luoghi della transizione. Questa topologia non si fonda su «distanze permanenti, angoli, aree, ma si basa su rapporti di vicinanza, separazione, successione, recinzione (dentro-fuori) e continuità.» (Norberg-Schulz, 1977) In questa spazialità viscosa costituita da recinti, soglie, percorsi, interstizi, ecc. dove si consumano tutti i diversi gradienti del passaggio spazio privato / spazio pubblico possiamo identificare alcuni concetti precipui degli spazi di relazione. Una rilettura critica di una serie di considerazioni espresse da alcuni autori ha condotto a isolare “categorie dello spazio” da utilizzare sia come strumenti di analisi e indagine che come base metaforica per la costruzione progettuale di quei luoghi pubblici in cui accade e si sedimenta la memoria della vita sociale.
Lost in transition. The open space in social housing: ground notations between regeneration strategies. Perduto nella transizione. Lo spazio aperto nell’edilizia sociale: tra annotazioni di suolo e strategie di rigenerazione.
ORSINI, FILIPPO
2016-01-01
Abstract
Il ruolo dello spazio pubblico − che appartiene e definisce la vita della comunità a livello sia reale che simbolico − appare centrale nel dibattito sulla città contemporanea. Da sempre gli spazi aperti sono i luoghi dove si sperimentano assetti variabili delineando insieme al disegno delle maglie infrastrutturali nuovi equilibri e nuove configurazioni urbane. Nella città moderna, l’insieme degli spazi en plein air ha sempre svolto un ruolo ordinatore mettendo a sistema i vari frammenti urbani, mediandone valori di posizione, peculiarità funzionali e dimensionali. Il sistema dei vuoti assurge a materiale urbano fondamentale proporzionalmente alla sua capacità di ricucire e assorbire gli elementi propulsivi. Il coacervo di segni, codici e significati che permettono la rappresentazione dello spazio legate alla esperienza materiale della percezione descrivono anche gli elementi fondanti dei luoghi della transizione. Questa topologia non si fonda su «distanze permanenti, angoli, aree, ma si basa su rapporti di vicinanza, separazione, successione, recinzione (dentro-fuori) e continuità.» (Norberg-Schulz, 1977) In questa spazialità viscosa costituita da recinti, soglie, percorsi, interstizi, ecc. dove si consumano tutti i diversi gradienti del passaggio spazio privato / spazio pubblico possiamo identificare alcuni concetti precipui degli spazi di relazione. Una rilettura critica di una serie di considerazioni espresse da alcuni autori ha condotto a isolare “categorie dello spazio” da utilizzare sia come strumenti di analisi e indagine che come base metaforica per la costruzione progettuale di quei luoghi pubblici in cui accade e si sedimenta la memoria della vita sociale.File | Dimensione | Formato | |
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