Il testo documenta gli esiti della ricerca “Calcestruzzo Etico” (finanziata dalla Regione Toscana con Bando Unico R&S anno 2012) che ha visto coinvolte tre realtà industriali toscane (Unibloc s.r.l., capofila del progetto, S.A.M. Engineering s.p.a. e La Revet Vetri s.r.l.) e due enti di ricerca universitari (DiDA - Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e ABC - Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, del Politecnico di Milano). Essa ha focalizzato l’attenzione su problematiche di carattere ambientale finalizzate, in chiave di sostenibilità, di efficienza energetica e di economicità, alla verifica di nuove prospettive nella produzione dei componenti edilizi e, di conseguenza, dei manufatti architettonici. In tal senso anziché sottrarre ulteriori materie prime all’ambiente e impiegare mezzi e risorse per trasformarle, alcuni rifiuti possono tramutarsi in utile “materia seconda” per lo stesso fine, innescando però anche una serie di virtuose conseguenze. In particolare attraverso il fuoco (energia termica) è stata data nuova vita agli scarti del riciclo del vetro (circa 250.000 tonnellate che ogni anno vanno smaltite in discarica): un mix di materiali a prevalenza vetrosi e sporchi di materiale organico. In particolare durante la ricerca si è verificato che tale mix permette di produrre foam glass (vetro schiuma, vetro espanso) senza l'uso di costosi catalizzatori e con una richiesta energetica significativamente inferiore a quella necessaria per ottenere il foam glass da materie prime "nuove" come attualmente in uso nell'industria del calcestruzzo. Inoltre le ricerca ha verificato la possibilità di utilizzo di tale materia prima seconda (MPS) come aggregato per manufatti in calcestruzzo vibrocompresso e in pannelli confrontandone le prestazioni con manufatti già in produzione e dalle uguali geometrie al fine di valutare le potenzialità di utilizzo, i vantaggi e limiti industriali e di mercato, oltre che le diverse ricadute in termini ambientali ed energetici.

FROM A WASTE TO A SECONDARY MATERIAL: GOING TOWARDS A MORE SUSTAINABLE ARCHITECTURE

TARTAGLIA, ANDREA;
2016-01-01

Abstract

Il testo documenta gli esiti della ricerca “Calcestruzzo Etico” (finanziata dalla Regione Toscana con Bando Unico R&S anno 2012) che ha visto coinvolte tre realtà industriali toscane (Unibloc s.r.l., capofila del progetto, S.A.M. Engineering s.p.a. e La Revet Vetri s.r.l.) e due enti di ricerca universitari (DiDA - Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e ABC - Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, del Politecnico di Milano). Essa ha focalizzato l’attenzione su problematiche di carattere ambientale finalizzate, in chiave di sostenibilità, di efficienza energetica e di economicità, alla verifica di nuove prospettive nella produzione dei componenti edilizi e, di conseguenza, dei manufatti architettonici. In tal senso anziché sottrarre ulteriori materie prime all’ambiente e impiegare mezzi e risorse per trasformarle, alcuni rifiuti possono tramutarsi in utile “materia seconda” per lo stesso fine, innescando però anche una serie di virtuose conseguenze. In particolare attraverso il fuoco (energia termica) è stata data nuova vita agli scarti del riciclo del vetro (circa 250.000 tonnellate che ogni anno vanno smaltite in discarica): un mix di materiali a prevalenza vetrosi e sporchi di materiale organico. In particolare durante la ricerca si è verificato che tale mix permette di produrre foam glass (vetro schiuma, vetro espanso) senza l'uso di costosi catalizzatori e con una richiesta energetica significativamente inferiore a quella necessaria per ottenere il foam glass da materie prime "nuove" come attualmente in uso nell'industria del calcestruzzo. Inoltre le ricerca ha verificato la possibilità di utilizzo di tale materia prima seconda (MPS) come aggregato per manufatti in calcestruzzo vibrocompresso e in pannelli confrontandone le prestazioni con manufatti già in produzione e dalle uguali geometrie al fine di valutare le potenzialità di utilizzo, i vantaggi e limiti industriali e di mercato, oltre che le diverse ricadute in termini ambientali ed energetici.
2016
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