Il saggio considera il wayfinding come forma di relazione semiosica fra soggettività e ambiente, fra natura e cultura, il modo in cui nella mente si formano rappresentazioni spaziali che vengono utilizzate durante gli spostamenti all’interno di un determinato ambiente. Nel wayfinding è insomma coinvolta e richiesta una performanza semiotica, la capacità di “leggere” lo spazio anche in assenza di specifiche forme di linguaggio o di testualità. In questo, il design del wayfinding è un caso paradigmatico in cui il “testo segnaletico” si innesta sul “testo ambientale”, lasciando però spesso a quest’ultimo (per scelta o per carenza progettuale) il compito di orientare i soggetti-utenti.
Per natura e per cultura. Semiotica ecologica e wayfinding
ZINGALE, SALVATORE
2015-01-01
Abstract
Il saggio considera il wayfinding come forma di relazione semiosica fra soggettività e ambiente, fra natura e cultura, il modo in cui nella mente si formano rappresentazioni spaziali che vengono utilizzate durante gli spostamenti all’interno di un determinato ambiente. Nel wayfinding è insomma coinvolta e richiesta una performanza semiotica, la capacità di “leggere” lo spazio anche in assenza di specifiche forme di linguaggio o di testualità. In questo, il design del wayfinding è un caso paradigmatico in cui il “testo segnaletico” si innesta sul “testo ambientale”, lasciando però spesso a quest’ultimo (per scelta o per carenza progettuale) il compito di orientare i soggetti-utenti.File | Dimensione | Formato | |
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