Durante la guerra e nei primissimi anni della ricostruzione Giò Ponti, in contrasto con l’editore di Domus, si congeda dalla rivista che aveva fondato nel ’28 per dirigere Lo STILE nella casa e nell’arredamento. Il nuovo periodico si rivolgeva anche e soprattutto alle signore, alle quali il direttore attribuiva un ruolo importante nella caratterizzazione dell’immagine della casa, riconoscendo loro una maggiore attenzione all’arte e alla cultura, accompagnata dal gusto e dalla capacità di realizzare di ambienti domestici accoglienti, funzionali ed eleganti, nei quali il colore è un carattere importante che conferisce una nota di allegria. La grafica fresca la differenzia dalle altre riviste di architettura coeve anche nella maggiore importanza attribuita alla forza comunicativa del disegno, che si completa nell’uso diffuso del colore. Il contributo indaga il ruolo del colore nell’attività dell’architetto milanese, partendo dal “rilievo” sistematico delle pagine dei 68 numeri della rivista, per verificare la coerenza della sua concezione cromatica dello spazio domestico, attraverso la guerra e la ricostruzione.
Il colore nell’abitare secondo Giò Ponti. Tra guerra e ricostruzione, le pagine della rivista Stile.
ROSSI, MICHELA;BURATTI, GIORGIO
2016-01-01
Abstract
Durante la guerra e nei primissimi anni della ricostruzione Giò Ponti, in contrasto con l’editore di Domus, si congeda dalla rivista che aveva fondato nel ’28 per dirigere Lo STILE nella casa e nell’arredamento. Il nuovo periodico si rivolgeva anche e soprattutto alle signore, alle quali il direttore attribuiva un ruolo importante nella caratterizzazione dell’immagine della casa, riconoscendo loro una maggiore attenzione all’arte e alla cultura, accompagnata dal gusto e dalla capacità di realizzare di ambienti domestici accoglienti, funzionali ed eleganti, nei quali il colore è un carattere importante che conferisce una nota di allegria. La grafica fresca la differenzia dalle altre riviste di architettura coeve anche nella maggiore importanza attribuita alla forza comunicativa del disegno, che si completa nell’uso diffuso del colore. Il contributo indaga il ruolo del colore nell’attività dell’architetto milanese, partendo dal “rilievo” sistematico delle pagine dei 68 numeri della rivista, per verificare la coerenza della sua concezione cromatica dello spazio domestico, attraverso la guerra e la ricostruzione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
MichelaRossi.pdf
accesso aperto
:
Publisher’s version
Dimensione
4.31 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.31 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.